Le malattie mitocondriali colpiscono all’incirca un bambino ogni 6500. Sono una serie di malattie di solito molto gravi, invalidanti, in molti casi letali. L’HEFA (Human Fertilisation and Embryology Authority) ha presentato al ministero della sanità britannico una possibile soluzione: una complessa procedura di fecondazione in vitro che comporta la rimozione del nucleo di un embrione (risultato dall’incontro di due gameti, padre e madre) e il suo trasferimento in un ovocita di una terza persona, con mitocondri sani.
Dato che nei mitocondri c’è del DNA, il bambino che ne risulta avrà le caratteristiche genetiche di tre persone: un padre e due “madri”.
Dal punto di vista morale è un orrore creare anche un solo embrione in provetta: in questo caso è tecnicamente necessario crearne due e smembrarli per produrne un terzo!
Nel marzo scorso una lettera al Times firmata da più di 30 bioeticisti di tutto il mondo esprimeva gravi riserve sulla procedura suddetta: da un punto di vista strettamente scientifico e biologico, si apre la strada ad alterazioni genetiche degli esseri umani che possono avere conseguenze imprevedibili.
Inoltre sia norme inglesi sia norme internazionali come la Convenzione del Consiglio d’Europa sui diritti dell’uomo e la biomedicina, vietano la modificazione genetica degli spermatozoi e degli ovuli.
La professoressa Lisa Jardine, presidentessa dell’HEFA, ha invece comunicato al ministero che l’opinione pubblica è ampiamente favorevole alla prospettiva del terzo genitore biologico, se questo consente di evitare delle gravi malattie, perché la gente ha fiducia nella scienza. Viceversa il Centro Genetica e Società della California sostiene che il sistema di sondaggi – prevalentemente on line – effettuati dall’HEFA per rilevare il suddetto consenso è molto poco affidabile e non dà risultati attendibili.
E’ inoltre estremamente controverso il punto se il bambino così concepito debba conoscere l’identità della terza donatrice, e se questa debba conoscere quella del bambino.
Ma una delle critiche più graffianti alla sperimentazione intrapresa dall’HEFA viene da Stuart A. Newman, professore di Biologia Cellulare e Anatomia presso il New York Medical College, che ha accusato l’HEFA di promuovere l’eugenetica: questi esperimenti, infatti, aprono la strada a quelli manipolazioni genetiche che possono portare a creare uomini secondo le esigenze dei “creatori”; belli e intelligenti, forti e stupidi…
A uno sguardo superficiale il lavoro dell’HEFA può apparire dettato da una mentalità progressiva e liberale, in realtà è quello che andavano cercando le lobby razziste e eugeniste che hanno prosperato fin dalla fine dell’800, con l’appoggio di grandi capitalisti come i Rockfeller, tese a costituire una elite di persone belle, sane e intelligenti, di razza bianca, detentrici di denaro e di potere, in grado di dominare un mondo, in cui la crescita delle popolazioni “inferiori” per razza e per ricchezza deve essere tenuta sotto controllo dalla contraccezione, dall’aborto e dalla sterilizzazione. Dice infatti Newman: “Stanno lavorando con le forze oscure che promuovono l’uso improprio della tecnologia con chiaro potenziale danno individuale e sociale.”
La notizia è stata ripresa da: Hfea e da LifeNews
di Francesca Romana Poleggi