Abbiamo dovuto scrivere fin troppe volte di notizie che mostrano la grande sensibilità della cultura politicamente corretta per gli animali: certamente meritano una cura e un interesse maggiore che i bambini.
In Europa e nel mondo pare che solo i cuccioli a quattro zampe, o con le ali, vadano difesi strenuamente dalle leggi. L’opinione pubblica va sensibilizzata per il loro benessere.
Non ci sorprende, quindi, la grande risonanza mediatica che ha avuto l’uccisione del leone Cecil nello Zimbawe. Il bracconaggio va condannato, la sorte dei cuccioli di Cecil alla mercè del nuovo maschio dominante del branco ci preoccupa (fino a un certo punto) e certamente l’uomo, che è “signore del creato”, deve amare e rispettare la natura, per il suo stesso bene.
A margine andrebbe sottolineato che la natura dovrebbe essere rispettata anche quando si tratta di fecondazione, riproduzione, rapporti sessuali ... ma non è questo che in questo momento ci interessa.
Ci preme evidenziare come la cultura della morte si serva dei media e dei buoni istinti ecologisti e animalisti per fare i suoi interessi e per fare a tutti noi il lavaggio del cervello. Pian piano, goccia a goccia, a piccole dosi.
I telegiornali in America hanno dedicato più tempo in un solo giorno a Cecil il Leone di quanto ne abbiano dato in due settimane al commercio di organi di bambini non nati da parte di Planned Parenthood, denunciato con i video del Center for Medical Progress. E già in California un tribunale ha diffidato dal pubblicare il terzo video (che coinvolge una società intermediaria).
Inutile dire che in Italia la cosa del leone la sanno tutti, mentre dello scandalo abortista hanno parlato solo i media dichiaratamente prolife, come noi. Ne avete sentito alla radio o in TV?
Redazione
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DALLA LEGGE CIRINNA’