Purtroppo quando l’ideologia gender viene recepita dagli “educatori”, ne fanno le spese gli educandi.
I bambini, che amano giocare, travestirsi, fingere di essere, e naturalmente sono alla ricerca di esperienze – nella realtà e nella finzione – vengono lasciati talmente liberi di “scegliere il proprio genere” che alla fine risultano confusi e traumatizzati.
I medici dicono che la quasi totalità dei bambini e degli adolescenti che mostrano tendenze omosessuali, con l’età dello sviluppo, senza costrizioni o “correzioni omofobe e fasciste” spontaneamente ridimensionano quelle loro tendenze e rientrano nella NORMALE (sì, normale!) eterosessualità.
Ma questo i genitori davvero moderni e politicamente corretti non lo vogliono sapere. Anzi, approfittano per creare campi di “rieducazione alla confusione sessuale”...
La fotografa di moda e di grido li fotografa, e la stampa “che conta” pubblicizza il tutto:
L’Huffington Post ci informa con gioia che “ci sono posti in cui i bambini possono esprimersi liberamente, senza vergognarsi di nulla. Neanche della loro identità sessuale”.
La fotografa Lindsay Morris ha passato sei anni a fotografare un campo in cui bambini LGBT, o comunque “di genere fluido”, dai 5 ai 12 anni, vengono ospitati insieme ai loro genitori.
Il risultato è un progetto fotografico intitolato “You are you” che ha l’obiettivo di sensibilizzare sulla tematica dei piccoli LGBT.
“Questa esperienza non ha precedenti nella storia. Se potessi raccontare al mondo una minima parte di questo posto speciale, se tutti potessero vederli tramite le mie immagini, forse la gente avrebbe più rispetto per l’identità di questi bambini”, ha detto Lindsay Morris all’Huffington Post U.S.
A noi pare che questi bambini appaiano profondamente infelici. Cliccate sul link per giudicare con i vostri occhi.
Redazione