08/01/2013

Bimbo affidato alla “Santa Corona”

L’affetto lo circonda, anche se a poche ore dalla sua venuta al mondo il piccolo ha dovuto separarsi dalla sua mamma. Una ragazza in difficoltà, probabilmente molto giovane, di nazionalità straniera, che non se l’è sentita di tenerlo con sé; ma responsabilmente ha deciso di affidarlo all’ospedale, di non abbandonarlo.
E ora, per quel piccolo, è scattata una gara di solidarietà per vestirlo, per non fargli mancare nulla di ciò – dai pannolini al latte artificiale – di cui ha bisogno.
Parliamo del neonato che è nato venerdì nel reparto di Ostetricia del Santa Corona di Pietra Ligure, da una giovane madre che si è avvalsa della facoltà prevista dalla legge di partorire in anonimato. E di affidare il bambino all’ospedale, in attesa di un iter di adozione che dovrebbe essere molto veloce: un paio di settimane.
Il bambino andrà ad una famiglia che ha fatto, a suo tempo, richiesta di adozione, e i suoi genitori si prenderanno cura di lui.
A lanciare, via facebook, una raccolta di indumenti per neonato, di latte in polvere epannolini è il Centro Aiuto alla Vita ingauno di Albenga, che in questi giorni si fa carico di consegnare al reparto nascite dell’Ospedale il necessario per la crescita del neonato.
“Il nostro encomio – dichiara Ginetta Perrone, presidente del Centro Aiuto alla Vita ingauno di Albenga – va prima di tutto alla mamma che ha scelto di partorire in anonimato in una struttura ospedaliera.
E’ in questo modo estremo, ma efficace, per aiutare una donna a tutelare la vita nascente. Ecco perchè esprimiamo tutto il favore nei confronti della donna che, pur di fronte ad una scelta difficile, decide di non abbandonare il neonato, ma di provvedere a far sì che il bambino possa nascere. Il parto in anonimato – prosegue la presidente Perrone – è anche un valido deterrente all’aborto, a cui va data la massima diffusione e la “pubblicità”, proprio perchè rappresenta una vera alternativa all’interruzione della gravidanza. A questo tipo di istituto va dato risalto per promuovere al massimo questo tipo di cultura nelle scuole, nei Consultori, negli ambulatori medici, presso gli Ospedali”.
Ecco una delle tante storie difficili ma a lieto fine per un neonato che, anziché essere abbandonato in un cassonetto o in qualche altro luogo di disperazione, dopo il parto all’Ostetricia di un ospedale in provincia di Savona, è stato affidato al personale medico del reparto in attesa delle misure del Tribunale dei minori per l’adozione.

Fonte: Il Secolo XIX

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