“No” della Corte suprema degli Stati Uniti alla possibilità di brevettare il Dna umano. La scelta opposta avrebbe interferito con la ricerca scientifica e medica...
In Europa il divieto è sempre stato chiaro ma negli Stati Uniti è stato lungo e faticoso il braccio di ferro con aziende e istituti di ricerca privati sulla possibilità di brevettare il Dna umano. Ma la decisione – all’unanimità – dei 9 giudici della corte suprema dovrebbe avervi messo fine, lasciando aperta la via del brevetto per il solo materiale genetico prodotto sinteticamente. Le ricadute – secondo gli esperti – saranno positive sia per la circolazione delle informazioni in ambito medico scientifico che per i pazienti, che potranno accedere a test e cure sempre più sofisticate e con costi inferiori. A sollevare la questione furono alcuni brevetti della Myriad Genetics, azienda privata specializzata nella diagnosi molecolare delle malattie, in particolare nella ricerca sui geni legati al tumore del seno e delle ovaie. Ma – suggerisce la decisione della Corte – la salute va al di là dei brevetti.
di Laura Bettini