La Buona Notizia di oggi è la storia della piccola Paige.
Nata a 23 settimane era più piccola di una banconota da 10 sterline. Zoe Ambrose si è accorta di essere incinta quando già era a 22 settimane: era magrissima, non aveva alcun sintomo. Dieci giorni dopo, ha avuto un’emorragia sul posto di lavoro ed è stata ricoverata in ospedale, dove è andata in travaglio.
Quando è nata Paige, un medico le ha detto che legalmente la bambina che era nata non doveva essere assistita: prima delle 24 settimane (data entro cui è possibile abortire in Inghilterra) i prematuri devono cavarsela da sé...
Il pediatra le ha assicurato che non l’avrebbero fatta soffrire, ma lei avrebbe dovuto respirare da sola: le probabilità erano il 25%.
Zoe ha scongiurato in lacrime i medici di aiutare la piccola: Paige era una combattente. La sua mamma anche ed è riuscita a farla trasferire in diversi ospedali.
La bambina ha avuto un’emorragia nei polmoni e nel cervello. E in appena tre settimane di vita, ha dovuto subire un intervento chirurgico allo stomaco.
Ma ora guardatela, a due anni e mezzo: non ha più bisogno dell’ossigeno, fa delle cure ormonali e deve sistemare l’occhietto sinistro: ma valeva la pena di salvarle la vita? Per la mamma, certamente, sì.
Redazione
Fonte: National Right to Life
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