L’emendamento “canguro”, che avrebbe consentito di far cadere tutti gli emendamenti al ddl Cirinnà e avrebbe fatto passare senza discussione né confronto democratico il matrimonio e anche l’adozione gay, è stato praticamente bocciato (anche se ancora non è stato votato).
Dobbiamo riconoscere, in questo, la coerenza del Movimento 5 Stelle: hanno dichiarato che – pur essendo favorevoli alle unioni civili e compagnia bella – contestano il vizio di procedura e la sua antidemocraticità, come già avevano fatto col “super canguro” relativo alle riforme istituzionali.
In realtà, all’interno del M5S non c’è tanta concordia. Si va da posizioni “illuminate” come quelle della senatrice Nugnes (ha detto che siccome le famiglie gay si vedono in TV vanno legalizzate. Ma quanta altra bella roba si vede in TV?), alle dichiarazioni forti e inequivocabili di uno psicologo come Andrea Tosatto, che ha detto che sulla pelle dei bambini non si scherza. La base ha levato vibranti proteste contro l’iniziale presa di posizione a favore del ddl Cirinnà dei pentastellati. Tanto che Grillo, a un certo punto, ha detto che avrebbe lasciato libertà di coscienza ai senatori (nonostante molti aderenti fossero intanto stati cacciati dal Movimento per aver espresso opinioni non in linea con il mainstream).
Quindi può darsi che questa probabile bocciatura del canguro serva anche agli stessi grillini per ricompattare le fila.
Comunque sia, dopo la dichiarazione di Airoli che il M5S avrebbe bocciato il “canguro”, si è creato un fronte compatto a sinistra tra PD, SEL e M5S che ha votato la sospensione della seduta e il rinvio a questa mattina.
Intanto alle 21 sono scese in piazza Montecitorio le Sentinelle in Piedi, che hanno ribadito il loro no alle leggi contro l’uomo (contro tutti gli uomini e le donne, anche quelli con tendenze omosessuali).
La veglia silenziosa delle Sentinelle, questa volta, ha un valore simbolico particolare: esse incarnano quella maggioranza silenziosa di uomini, donne, famiglie, single, omosessuali e non che vigilano sull’operato e sulla follia ideologica dei loro rappresentanti in Senato.
In silenzio osserviamo, prendiamo nota e ricorderemo.
Redazione