Per giustificare il “canguro” e le altre violazioni alla Costituzione operate per accelerare l’approvazione del matrimonio gay e conseguenti adozioni, previsti dal ddl Cirinnà, dentro e fuori dall’aula di Palazzo Madama si dicono un sacco di bugie e di mezze verità sull’iter seguito dal ddl fino a questo momento.
Sul sito del Senatore Giovanardi possiamo leggere tutto l’iter percorso finora nel dettaglio, con riscontro oggettivo nelle pagine istituzionali del Senato della Repubblica.
Scrive Giovanardi in sintesi:
1) Contrariamente a quanto affermato dal presidente Zanda, l’iter del disegno di legge sulle unioni civili e le coppie di fatto è stato del tutto fisiologico, per altro appesantito e rallentato da continui ripensamenti da parte del relatore e dalla richiesta di sospensione avanzata dal Governo.
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2) Appena sono giunti i pareri della Commissione Bilancio e del Governo sulla copertura finanziaria la Commissione Giustizia ha iniziato in sedute continue a votare gli emendamenti e malgrado l’interruzione agostana a metà settembre era a buon punto dei lavori, che avrebbe concluso in poche settimane.
3) La sciagurata decisione di presentare un nuovo e diverso disegno di legge, il 2081, illustrato il 12 ottobre e portato in Aula il 14, ha violato l’art. 72 della Costituzione e messo l’Aula a confronto con un testo raffazzonato e confuso.
4) Il tragicomico naufragio in Aula del 16 febbraio è il frutto avvelenato di questa sconsiderata e arrogante conduzione, tutto finalizzato non a garantire i diritti o a eliminare discriminazioni, ma ad introdurre surrettiziamente le unioni civili fra coppie omosessuali parificandole al matrimonio con palese volontà di aggirare l’art. 29 della Costituzione.
Aggiungiamo che – a nostro modesto parere – tanta frenesia si giustifica solo per soddisfare le esigenze personali e “familiari” di coloro che dopo aver comprato bambini all’estero attraverso l’utero in affitto (o che magari li stanno comprando in questo momento), desiderano far adottare i piccoli da un secondo “papà” (finto) e regolarizzare in qualche modo una pratica che è penalmente vietata e che speriamo configuri al più presto una fattispecie di reato universale.
Cliccare qui per leggere il suddetto iter nel dettaglio.
Redazione