11/11/2024 di Luca Marcolivio

Caso Careggi. Gasparri a Pro Vita: «Ministeri troppo lenti, c’è in gioco la salute dei bambini»

Il senatore Maurizio Gasparri torna sul dibattito intorno alla transizione di genere sui minori e non lesina critiche alla maggioranza di cui pure fa parte. L’auspicio del capogruppo di Forza Italia al Senato è che «prima o poi il ministero della Salute, la Commissione di Bioetica e il ministero della Famiglia, si occupino delle vicende riguardanti la disforia di genere», dichiara Gasparri raggiunto telefonicamente da Pro Vita & Famiglia, che aggiunge: «Non voglio impedire processi di questa natura, voglio capire se gli errori accertati a Careggi proseguono o si verificano anche altrove».

Il senatore azzurro rimarca – con una dose di ironia - la sua volontà di comprendere «se i tavoli che devono affrontare questa questione per verificare la validità delle procedure, saranno in grado di assumere delle decisioni durante il nostro passaggio terrestre o se saranno altre generazioni che dovranno occuparsene». Secondo Gasparri, «la lentezza dei ministeri e della Commissione di bioetica è veramente disarmante. E ci sono in gioco diritti e salute di bambini. Che imporrebbero maggiore dedizione e ben altra tempestività».

Sempre ai microfoni di Pro Vita & Famiglia – dopo aver diramato una nota alla stampa nei giorni scorsi - il senatore forzista rivendica di essersi occupato del caso del Careggi da subito e «in ogni circostanza», a partire dall’interrogazione parlamentare presentata all’inizio di quest’anno, quindi rilancia: «Mi chiedo perché la Commissione bioetica e il ministero, che ha aperto un tavolo, non arrivino a delle conclusioni ma, in generale, sulla linea e sulle regole, vedo un po’ di lentezza e di inerzia: è questo quello che lamento».

Il riferimento di Gasparri è al «tavolo che doveva rivedere le regole, istituito tra ministero della Famiglia e ministero della Salute» che dovrebbe coinvolgere anche il Comitato di Bioetica. «Mi hanno detto che ci vorranno quattro anni», aggiunge il senatore, confidandosi esasperato per l’eccessiva lentezza della procedura, quindi, per velocizzare, «bisognerebbe fare delle verifiche più attente, sarei più operativo. Io lavoro 18 ore al giorno, altri forse 18 ore alla settimana», chiosa Gasparri in conclusione. «La differenza è tutta qui: bisogna lavorare di più per risolvere più problemi…».

Già nelle scorse settimane, il capogruppo azzurro al Senato, intervenendo alla conferenza stampa organizzata da Pro Vita & Famiglia per promuovere il tour della detransitioner Luka Hein “Ingannata, perché nessuno è nato nel corpo sbagliato, a Firenze, presso Palazzo Vecchio, aveva ribadito il motivo della sua interrogazione parlamentare: la somministrazione della Triptorelina presso l’ospedale Careggi di Firenze «senza l’adeguata assistenza di psicoterapeuti specializzati per l’infanzia e quindi non rispettando i protocolli e le regole del Comitato di Bioetica e dell’Aifa».

Pur prendendo atto della mobilitazione del governo, nelle persone dei ministri Schillaci (Salute) e Roccella (Famiglia), già allora Gasparri si era detto «molto insoddisfatto per la lentezza, l’inerzia e la non adeguata rapidità di revisione delle regole da parte dei ministeri competenti». Quella del Careggi, aveva detto il parlamentare, è «una situazione che va seguita secondo le cautele e i principi che vengono dettati. Se quei principi non vengono rispettati è grave. Ma se si dice che quei principi vanno verificati e poi ci si mette un’eternità a farlo, è altrettanto grave». In quell’occasione, Gasparri aveva quindi annunciato l’intenzione di presentare «un’interrogazione contro i ritardi e l’inerzia dell’autorità preposte».

 

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