28/11/2022

C’è qualcuno che ha paura di un feto?

La domanda del nostro titolo potrebbe sembrare retorica, quasi inutile. E la risposta scontato. Ovvio che nessuno ha paura di un feto. Come - e soprattutto perché - si dovrebbe mai aver paura di un qualcosa di così innocuo e innocente?

Eppure, ormai lo sappiamo fin troppo bene, anche l’ovvio viene messo in discussione e nulla è più scontato. Ecco quindi che c’è davvero chi ha paura di un feto. Chi reagisce male davanti addirittura ad una riproduzione di un feto.

Succede tutto in una recente puntata della famosa trasmissione La Zanzara di Giuseppe Cruciani, con il co-conduttore David Parenzo e ospite in studio il portavoce di Pro Vita & Famiglia Jacopo Coghe. Una puntata, come spesso accade, infiammata e con botta e risposta continui. E fin qui nulla di anomalo, anzi, è anche tutto normale se pensiamo alla distanza di vedute tra gli interlocutori. La situazione però si infiamma ancor di più quando il nostro portavoce Coghe fa vedere in studio la minuscola riproduzione del feto umano rivolgendosi direttamente a Parenzo. «Perché Parenzo ha paura di lui? Perché il dott. Parenzo non vuole dare diritti a lui?» la domanda di Coghe. Apriti cielo! Parenzo risponde e incalza, addirittura prendendosela con le associazioni che rivendicano i diritti con quel «gingillo, quel giocatollino che tenete in mano che rappresenta il feto di un bambino, è una vergogna»

«È una fase del nostro sviluppo, eravamo così, è una fase del nostro sviluppo, eravamo noi così, perché vogliamo negare i diritti a questi bambini?”» fa semplicemente notare Coghe. «Non è un bambino, è un feto» continua imperterrito Parenzo, affermando che ciò che ha fatto Coghe è semplicemente un’operazione mediatica e anche «veramente vergognosa, oscena. Con questo pupazzetto che porta in giro lei fa una cosa oscena, una donna non lo farebbe mai. Quello che ha in mano è un pupazzetto del c…».

Tralasciando per un mometo la reazione di Parenzo e non volendo entrare nel merito del suo modo di intendere e vedere un feto, la domanda che sorge spontanea è: perché alcune persone e soprattutto alcune realtà associative e collettivi (quindi al di là dell'opinione personale di Parenzo) hanno letteralmente paura di un feto? Perché aver paura di ciò che semplicemente ognuno di noi - nel grembo materno - è fisicamente stato in un momento immediatamente successivo a quando è stato concepito? Quel feto non è un mostro. E' una fedele rappresentazione di ciascuno di noi. Dei nostri figli. Dei nostri attuali ed eventuali futuri figli, nipoti, pronipoti e così via. Così come una rappresentazione in plastica di ciò che sono stati anche i nostri cari, genitori, fratelli, sorelle, madri, padri, mogli, fidanzate, fidanzati, nonni e così via.

Di cosa abbiamo paura? Forse di capire che quel feto è una vera e unica vita umana. E come tale ha una dignità e il diritto ad essere tutelata.

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