Cacciato da Roma, ospitato a Cerea, il maxi manifesto di ProVita Onlus ha sicuramente scosso le coscienze di tutta Italia, liberando il nostro Paese da quello stato di “assuefazione” all’aborto che impediva di vedere la realtà dei fatti: cioè, che si tratta di un vero e proprio omicidio.
Abbiamo già parlato di come dalla censura del manifesto da parte del sindaco Raggi siano scaturite numerose manifestazioni di solidarietà. Fra esse, va certamente ricordata la coraggiosa reazione del sindaco di Ponderano che ha affisso i manifesti nella sua città. Lo stesso è accaduto ad Arcole.
Ora il Comune di Cerea, nel Veronese, si aggrega a chi ha esposto il nostro maxi manifesto in difesa della vita nascente. Il sindaco Marco Franzoni ha dichiarato: «Abbiamo deciso come amministrazione comunale, ciascuno a titolo personale, di affiggere il manifesto anti aborto censurato dal Comune di Roma. Il nostro gesto vuole contrapporsi all’azione oscurantista del sindaco Raggi e sottolineare innanzitutto la libertà di pensiero, anche se questa spesso affronta temi scomodi».
Una reazione esemplare, dunque, quella del primo cittadino, eletto lo scorso anno e sostenuto dalla Lega Nord assieme a una lista civica per Cerea, che appena è venuto a sapere della rimozione del manifesto ad opera del Comune di Roma ha immediatamente deciso di ospitarlo nella sua città.
«Come amministrazione saremo ben lieti di autorizzare l’esposizione di questo messaggio che esprime il nostro pensiero e la nostra volontà a difendere il diritto alla vita. #noaborto», aveva scritto Franzoni sulla sua pagina Facebook. Oggi torna a darci il suo pieno sostegno, ribadendo: «A fianco di ProVita per una cultura della vita, dal suo concepimento fino alla morte naturale».
Riconoscenti per una così viva partecipazione alle nostre attività, ringraziamo il Comune di Cerea e tutti quei gruppi o singoli che hanno deciso di affiggere il nostro manifesto in difesa della vita nascente.
Redazione