Il Governo Meloni ha giurato – questa mattina alle 10 - e la prima richiesta di Pro Vita & Famiglia, all’indomani delle elezioni politiche, pare esaudirsi. Quello del nuovo ministro dell’Istruzione, infatti, il giurista Giuseppe Valditara, è un profilo che lascia ben sperare quanti difendono la libertà educativa dei genitori e contrastano la diffusione dell’ideologia gender nelle scuole.
Nato a Milano nel 1961, Valditara è ordinario di diritto romano all’Università di Torino e già preside della facoltà di giurisprudenza dell’Università Europea di Roma (Uer), ateneo di stampo cattolico. Il nuovo inquilino di viale Trastevere non è inoltre estraneo al mondo politico né ai palazzi: è stato infatti già senatore del Centrodestra per tre legislature - tra il 2001 e il 2013 - in An, Pdl e Futuro e Libertà, con una particolare vicinanza alla Lega.
Il suo rapporto con il partito di Salvini, infatti, affonda le radici molto più indietro nel tempo. Nel 1993 ha contribuito con Gianfranco Miglio a scrivere la bozza di Costituzione federale, approvata poi dal Congresso di Assago del partito di Umberto Bossi. L’impegno nelle istituzioni è iniziato nel giugno 2000 come assessore all’Istruzione e all’Edilizia scolastica per la Provincia di Milano. Carica che ha ricoperto fino al 2001, anno in cui è passato a Palazzo Madama diventando contestualmente direttore del dipartimento Scuola e Università di Alleanza Nazionale. È stato relatore della legge 240/2010, la famosa riforma Gelmini, e tra il 2018 e il 2019 capodipartimento Formazione superiore e ricerca del Miur.
Molto attivo nel campo della divulgazione, fondatore e direttore della rivista online Logos, è divenuto negli anni uno stretto collaboratore di Salvini. Coordinatore dello staff attivo nella redazione del programma leghista per le elezioni politiche del 2013, ha scritto quest’anno insieme ad Alessandro Amadori il libro “È l’Italia che vogliamo – Il manifesto della Lega per governare il Paese” (ed. Piemme), con prefazione dello stesso Salvini.
Ed è proprio questo stretto rapporto con Salvini a risultare incoraggiante per quanto riguarda il contrasto al gender nelle scuole. Appena due giorni fa, infatti, il segretario della Lega, tramite social, si è espresso contro la cosiddetta carriera alias e i bagni neutri nelle scuole. Lo stesso neo ministro, inoltre, era stato tra i firmati, nel 2016, di un accorato appello dei giuristi cattolici contrario alle unioni civili. L’auspicio, dunque, è che Valditara possa trasferire questo impegno al Miur, innanzitutto battendosi a favore della libertà educativa dei genitori e contro ogni propaganda ideologica e pro-gender nelle aule, proprio come chiesto da Pro Vita & Famiglia con una petizione popolare. La onlus, da sempre in prima linea per difendere questo diritto dei genitori, valuterà l'impegno e i fatti del neo ministro. Tra gli atti più urgenti, inoltre, sembra non più rimandabile - a proposito di gender nelle scuole - l'emanazione di un documento chiarificatore sulla "Carriera Alias", per arginare certe scelte altrettanto ideologiche, arbitrarie e illegali.