Benjamin Jenkins, un georgiano di 40 anni è stato condannato per aver prodotto e distribuito materiale pedopornografico.
L’uomo avrebbe contattato ragazzine di 13 anni fingendo un’altra identità e convincendole a fornirgli foto sessualmente esplicite, per poi usare l’arma del ricatto: una volta ricevuta la prima foto, Jenkins, le avrebbe, in seguito, minacciate di pubblicarne altre on-line e di inviarle ad amici e familiari se non gliene fossero state date ancora. Il Dipartimento di Giustizia ha reso noto, tramite un comunicato stampa che l’uomo avrebbe perseguitato ben 150 ragazze in questo modo.
“Jenkins ha sfruttato ben 150 ragazze per la sua soddisfazione perversa, causando traumi incredibili a questi bambini e alle loro famiglie", ha detto l’Avvocato Byung J. Pak. "Il degrado e la depravazione in cui l’uomo ha fatto cadere le sue vittime è inimmaginabile. Speriamo che questa condanna aiuti queste vittime coraggiose e le loro famiglie a guarire."
Su Jenkins, infatti, pendono ben nove capi d'accusa per detenzione di materiale pedopornografico e tre capi d'accusa per distribuzione di materiale pedopornografico. Il Dipartimento di Giustizia ha fatto sapere che l’uomo, definito un abile “sexortionist”, alla lettera un “ricattatore sessuale”, avrebbe insegnato alle ragazze come posare nelle foto e quali parti del corpo mostrare, così come "quali oggetti inserire nei loro genitali e nel loro ano."
Per di più, se una ragazza non gli forniva una foto o un video abbastanza velocemente, iniziava un vero e proprio conto alla rovescia con la vittima che veniva costretta, entro un certo lasso di tempo massimo, a fornirgli una foto, prima che lui iniziasse a postare altre sue immagini online. Alcune di loro riuscivano a bloccare il suo contatto, ma lui, per tutta risposta inviava le loro foto ai genitori e agli amici delle ragazze. Inoltre pubblicava anche le immagini online con le informazioni di contatto della vittima, chiedendo ad altri uomini di contattare le minorenni oltre che per le foto anche per il sesso.
Jenkins è stato condannato a 40 anni di galera e sarà anche tenuto a registrarsi come “sexual offender” ovvero “criminale sessuale”.