La storia di Conner e Cayden Long è la storia di due fratelli che non possono giocare a calcio in giardino, rincorrersi in bicicletta, farsi i dispetti e dire: “Ma ha iniziato prima lui”- “No, lui” – e così via. Fratelli che non possono rompere il vaso della mamma giocando in casa col pallone, che non potranno coprirsi quando uno dei due deciderà di marinare la scuola o fumare la prima sigaretta di nascosto da papà.
Conner ha nove anni e suo fratello Cayden sette. La vita li ha privati di quella che per tutti è solo una banale quotidianità, quando Cayden aveva solo quattro mesi diagnosticandogli una paresi cerebrale. Per mamma e papà Long è stato un duro colpo, difficile da affrontare e da far affrontare anche a Conner, anche lui solo un bambino. Non avevano messo in conto però, che si sarebbe formata una grande squadra per sostenere Cayden e che il capitano di questo team sarebbe stato proprio il piccolo Conner.
Quando ha capito che lui e suo fratello non avrebbero condiviso le quisquilie che condividono tutti i fratelli, Conner ha deciso di far vivere a Cayden una vita che fosse speciale almeno quanto lui. Così leggendo su una rivista di una gara di triathlon per bambini che stava per svolgersi, subito ha pensato di parteciparvi e di farlo fare anche al fratellino. Inizialmente la proposta ha lasciato di stucco anche i genitori, che hanno temuto che Conner non stesse capendo bene cosa era successo. In realtà lui aveva capito benissimo di cosa aveva bisogno Cayden e forse era stato proprio lo sguardo quasi spento di suo fratello a chiedergli di essere riacceso.
E così è nato il Team Long. Conner nuota tirando una zattera sulla quale è Cayden, va in bicicletta trainando una specie di carrozzina che poi spinge nella frazione di corsa. E a ogni traguardo che raggiungono il sorriso di Cayden diventa più grande e nei suoi occhi brilla una luce speciale che illumina i cuori di tutti quelli che gli stanno accanto. Cayden alza le mani al cielo in segno di gloria, come a dire “sono qui, voglio vivere”. Sì, vivere. Perché la vita resta sempre il dono più grande e Conner e Cayden insegnano meglio di chiunque altro quanto sia incredibilmente meravigliosa.
Dopo aver corso per chilometri e chilometri e dopo essersi guadagnati il riconoscimento di “Bambini sportivi dell’anno” dalla prestigiosa rivista sportiva Sport Illustrated, i due fratelli coraggio si sono proposti di partecipare all’Ironman, il triathlon dell’Isola di Kona, forse il più difficile di tutti. 3,8 chilometri nell’oceano, 180 in bicicletta sulle strade dell’isola vulcanica e infine una maratona. Sono in tanti a chiedersi se ce la faranno. Connor risponde dicendo che tra dieci anni vorrebbe che ci fosse una bandiera del Team Long sulla luna. Forse sogna un po’ troppo o forse vuole solo fare in modo che il suo messaggio arrivi a tutti. E il suo messaggio è di non arrendersi, di non rinunciare mai a vivere. Di rivendicare il nostro diritto alla vita e quello di chi non può farlo da solo, ogni giorno. Con quella forza che è nascosta da qualche parte dentro di noi e che aspetta solo di essere tirata fuori.
Da dove abbia tirato fuori la sua, Conner lo sa solo lui. E chissà che dallo stesso luogo misterioso non trovi anche quella per finirci un giorno di questi, sulla luna.
di Martina Genua