Ne avevamo già parlato, ma l’attenzione sulla piaga e sul dramma della pedofilia non può lasciare spazio al silenzio. Ecco perché oggi ritorniamo sulla novità editoriale che getta di nuovo luce sulla realtà di Meter Onlus e sulla figura del suo fondatore, Don Fortunato Di Noto.
Da anni in prima linea per proteggere i bambini dagli abusi, il fondatore di Meter Onlus ha dedicato la sua vita a una battagliache anche Pro Vita e Famiglia Onlus abbraccia e sostiene, quella contro pedofilia e pedopornografia.
In un libro-testimonianza, intitolato “Don Fortunato Di Noto. La mia battaglia in difesa dei bambini”, Roberto Mistretta racconta la nobile missione del sacerdote siciliano al fianco di quelle piccole vittime, spesso dimenticate dalla società. Ne parla La Nuova Bussola Quotidiana in un articolo.
Il libro ripercorre la sua storia, da quando, ancora bambino, rimase impressionato dalle punizioni di quel maestro che tirava le basette dei suoi alunni indisciplinati fino a farne uscire sangue. Poi la vocazione, il sacerdozio, quel rogo di riviste pornografiche sul sagrato della sua parrocchia, come segno per tutti che il corpo umano è un tesoro da custodire, non un oggetto “usa e getta” di piacere e di soddisfacimento di impulsi egoistici.
Poi, dopo aver scoperto «diverse chat e immagini pedopornografiche in rete scattano le prime segnalazioni alle autorità competenti; quando ancora non esisteva la Polizia postale». All’introduzione del reato di detenzione e commercio di materiale pedopornografico, i pedofili a livello internazionale istituiscono «l’“Alice Day” per l’Orgoglio pedofilo il 25 aprile». Di contro, Don Fortunato istituisce la “Giornata Bambini Vittime”, che ancora oggi viene celebrata proprio nella stessa data.
Sono queste le esperienze che portano alla fondazione di Meter Onlus, un’associazione nata «in maniera concreta e crescente contro ogni forma di violenza, di sfruttamento, di indifferenza per garantire ad ogni bambino il diritto a vivere la loro innocenza», come leggiamo nel portale online della onlus.
Il grido di queste piccole vittime, grazie all’opera di Don Fortunato, non rimane, così, più inascoltato, ma si fonde al grido di difesa delle loro vite e di denuncia contro gli abusi, che è anche il motto di Meter Onlus: «I bambini non si toccano».