E’ stata presentata una interrogazione alla Camera dei Deputati dall’ On. Gaetano Nastri di Fratelli d’Italia relativamente a quanto accaduto al convegno “Gender, omofobia, transfobia. Verso l’abolizione dell’uomo?” svoltosi a Casale Monferrato. Eccola
” premesso che:
il 22 settembre 2013, a Casale Monferrato, alcune associazioni ecclesiali, Alleanza Cattolica, Comunione e liberazione e Movimento per la vita, hanno organizzato nell’auditorium San Filippo un convegno dal titolo: «Gender, omofobia, transfobia. Verso l’abolizione dell’uomo?», con il patrocinio dell’ufficio per la pastorale della salute della diocesi di Casale Monferrato;
l’incontro a cui ha partecipato un pubblico di 150 persone è stato aperto dal saluto di un rappresentante della diocesi e dall’introduzione di una rappresentante dei Centri di aiuto alla vita, a cui sono seguiti gli interventi dei relatori del convegno;
prima dell’avvio, relatori e pubblico sono stati accolti all’ingresso da un nutrito numero di persone che indossavano magliette e reggevano cartelli con rivendicazioni dei movimenti gay, le quali non appena sono iniziate le relazioni, hanno provocato nella sala, in maniera veemente i partecipanti al convegno, molestando in particolare coloro inviati ad intervenire;
l’interrogante segnala in particolare che un esponente dei contestatori, si è messo di fronte al tavolo del convegno con le braccia allargate e ha gridato al relatore che stava mentendo e, subito dopo, una ventina di ragazze, reggendo dei cartelloni, sono salite sul palco e si sono disposte a cerchio attorno al tavolo stesso;
non potendo più proseguire, gli organizzatori del convegno hanno concluso in anticipo gli interventi, invitando il pubblico a lasciare la sala senza raccogliere provocazioni. Nel frattempo sono giunti alcuni carabinieri, chiamati dal sindaco, e la loro presenza ha evitato ulteriori degenerazioni, pur essendosi il convegno chiuso anzitempo;
l’interrogante evidenzia inoltre come all’interno della sala era presente all’incontro un giornalista del quotidiano: Il Fatto quotidiano, che ha filmato le scene dell’irruzione e le ha pubblicate sul sito del giornale;
dal resoconto documentato si può apprendere che la contestazione è avvenuta da parte di attivisti e attiviste del Coordinamento Torino pride lgbt, unitamente al collettivo Altereva e ad Arcigay;
il comportamento da parte dei contestatori, come si evince dal suindicato documentario si è dimostrato particolarmente grave, quando è intervenuto il professor Mauro Ronco, ordinario di diritto penale all’università di Padova, già presidente dell’ordine forense di Torino e già componente del Consiglio superiore della magistratura, al quale gli è stato impedito di intervenire, in considerazione del fatto che i facinorosi, agendo indisturbati, non volevano proprio che venisse trattato il tema da chi non la pensa come loro, pur con ragionamenti fondati su logica e scienza giuridica;
la suesposta vicenda oggetto di una interpellanza urgente n. 2-00225, nella quale il Governo ha confermato che l’intervento delle forze di polizia, diretto a evitare che la contestazione potesse ulteriormente degenerare con pericolo per l’incolumità pubblica, è stato disposto e attuato con la massima tempestività possibile, a giudizio dell’interrogante risulta essere tuttora non definita, se si considera come i manifestanti siano intenzionati nelle prossime settimane ad intervenire con ulteriori forme di contestazioni obiettivamente intollerabili;
l’interrogante evidenzia altresì come la vicenda suesposta, che desta a giudizio dell’interrogante, sconcerto e incredulità, risulti ulteriormente inquietante, se si considera come una delle sigle dei contestatori (Altereva) che ha partecipato all’irruzione interna, nella quale di era organizzato il convegno, successivamente alla dimostrazione, ha rivendicato l’iniziativa assunta, sostenendo, come in precedenza esposto, di aver programmato una sorta di calendario su quello che faranno nelle prossime settimane nell’ambito di manifestazioni del genere –:
quali orientamenti intenda esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;
quali iniziative infine intenda intraprendere prossimamente in caso di successive iniziative culturali e religiose, al fine di evitare il riproporsi di episodi simili a quello esposto in premessa, posto che i manifestanti hanno già confermato azioni di disturbo il 5 ottobre 2013 a Milano.”
Fonte: Tuono News