Coronavirus, è tempo di timori e di diffusi allarmismi, spesso sensati, talvolta invece un po’ esagerati. In Italia ha ormai avuto inizio, da quasi un mese, la Fase 2, e anche in altri Paesi la tensione iniziale si sta allentando. Ma è ancora importante mantenere le misure di sicurezza necessarie ad evitare il contagio.
Insomma, nonostante la cosiddetta “vita normale” stia pian piano riprendendo, seppur con nuove abitudini e accortezze da tenere in considerazione, l’argomento Coronavirus resta ancora al centro dell’attenzione e sulla bocca di tutti. Una delle varie preoccupazioni è l’impatto che il coronavirus può avere in gravidanza. Lo conferma un sondaggio condotto dalla Ohio State University Wexner Medical Center, su base nazionale, in cui l’80% degli intervistati ha manifestato preoccupazione per le donne in gravidanza durante questa epidemia, spiega un articolo di Life News.
Per ogni donna incinta è importante, infatti, mantenere le dovute misure di sicurezza onde evitare di contrarre il virus. E per quanto riguarda i nascituri? Come ricorda il Centers for Disease Control, «il COVID-19 non viene trasmesso attraverso il flusso sanguigno, ma piuttosto tramite goccioline trasportate dall'aria. Ciò significa che i bambini non nati non possono essere infettati dal virus attraverso la placenta».
Niente panico, quindi, per la salute del piccolo. «L'industria dell'aborto si nutre abitualmente dei timori delle donne incinte nel tentativo di offrirgli aborti». E di questi tempi è facile cedere all’allarmismo e diffondere agli altri il “contagio” della paura. Ma la salute dei bimbi non nati è al sicuro dal coronavirus.
E, quand’anche non lo fosse stata, mai ci sarebbero ragioni valide per procurarne l’aborto. Il “miglior interesse” di un bambino malato o malformato non è mai la sua morte, ma, piuttosto, l’essere amato e accolto così com’è.