26/06/2015

Corte Suprema USA dice “si” ai matrimoni gay

Lo avevamo previsto (qui): la Corte Suprema degli Stati Uniti dice “si” ai matrimoni gay .

La Corte ha deciso che il divieto di matrimonio gay negli stati federati viola il Quattordicesimo Emendamento della Costituzione federale che conterrebbe un diritto inalienabile al matrimonio tra persone dello stesso sesso, rovesciando una decisione della Corte di Appello di Ohio che invece aveva sostenuto il diritto al matrimonio come è stato sempre inteso nella storia dell’umanità: matrimonio tra uomo e donna. La decisione della Corte Suprema implica la diffusione del matrimonio gay in tutti i 50 stati degli Stati Uniti.

Un giorno triste per l’America e per il mondo intero, visto che questa decisione avrà grande eco anche qui da noi, in Europa. La Corte, nel caso Obergefell v. Hodges, ha preso la decisione con una maggioranza di 5 giudici contro 4: questo, insieme alla lettura delle “dissenting opinions”, ci dà un’idea della spaccatura profonda anche all’interno dello stesso collegio giudicante.

La maggioranza è composta dai giudici: Anthony Kennedy, Stephen Breyer, Ruth Bader Ginsburg, Sonia Sotomayor e Elena Kagan. Mentre ciascuno dei giudici dissenzienti ha scritto una “dissenting opinion”: il Giudice Capo John Roberts, Antonin Scalia, Clarence Thomas e Samuel Alito.

Il giudice relatore dell’opinione di maggioranza, Anthony Kennedy, scrive, in modo più sentimentale che giuridico, riferendosi a chi aveva fatto ricorso contro il divieto di matrimonio gay: “La loro speranza è di non essere condannati alla solitudine, esclusi da una delle istituzioni più antiche della civiltà. Domandano pari dignità davanti alla legge. La Costituzione gli attribuisce questo diritto”.

BludentalSecondo la maggioranza dei giudici, il divieto di matrimonio gay sarebbe incostituzionale per contrasto contro due disposizioni del Quattordicesimo Emendamento: quella sul giusto processo e quella sulla “uguale tutela” (diremmo: principio di uguaglianza e di non discriminazione), con un ragionamento che a molti è sembrato poco convincente e piuttosto oscuro.

Non a caso le opinioni dissenzienti (dissenting opinions) degli altri giudici sono molto dure: il giudice Antonin Scalia, ad esempio, accusa la maggioranza di aver redatto “aforismi mistici dei biscotti della fortuna”, in uno stile “pretenzioso” ed “egotistico”. Aggiunge che i ragionamenti della maggioranza sono spesso “profondamente incoerenti” e che la decisione finale è nientedimeno che una “minaccia alla democrazia in America”.

Più sorprendentemente il Giudice Capo della Corte Suprema, John Roberts, ha anch’egli parole durissime per la decisione di maggioranza: “La decisione della maggioranza è un atto di volontà, non di giudizio secondo diritto (...) Se sei uno degli americani a favore della diffusione del matrimonio gay, per carità, festeggia la decisione odierna. Festeggia il raggiungimento della meta desiderata. Festeggia l’accessibilità di nuovi benefici. Ma non festeggiare la Costituzione. La decisione non aveva nulla a che fare con essa.

Redazione

Fonti: lifesitenews, slate.com.

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