Nell’annus horribilis 2020, c’è un aspetto che è rimasto tragicamente invariato rispetto all’annata precedente: la prima causa di morte al mondo. Che è rimasto – e di gran lunga – l’aborto. Lo assicura una accurata elaborazione statistica di Worldometer, «la calcolatrice più potente del pianeta» (così viene definito), un sito accessibile a chiunque, per la cui affidabilità ha ricevuto riconoscimenti, tra gli altri, dall’American Library Association e che vanta collaborazioni con la Bbc.
Ebbene, secondo questo portale nel 2020 sono stati effettuati in tutto il pianeta 42.655.372 interventi abortivi. Significa che ogni giorno ci sono stati quasi 117.000 aborti, 4.860 all’ora, oltre 81 al minuto, ben più di uno al secondo. Una vera e propria strage, ancora più drammatica rispetto a quella avvenuta nel 2019, quando gli aborti praticati a livello mondiale furono 42,4 milioni. Stiamo, per capirci, parlando di un numero di vittime superiore a quelle civili e militari mietute Europa dalla Seconda Guerra Mondiale, quando il nostro continente era dilaniato da distruzione, bombe e lager.
L’orrore dell’aborto, con riferimento sempre al 2020, emerge anche se accostato alle altre cause di morte. La soppressione prenatale, infatti, lo scorso anno ha eliminato oltre tre volte tante le vite spazzate vita dalle malattie trasmissibili (13 milioni) e più di cinque volte quelle uccise dal cancro (8,2 milioni). Ma non è ancora finita, dato che 42,6 milioni di aborti – pur essendo un’enormità – sono pure una sottostima. Sì, perché Worldometer, nell’elaborazione delle proprie stime (i calcoli esatti al centesimo sono ovviamente impossibili), si appoggia alle statistiche sulla salute e sulla mortalità dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), la quale a sua volta si basa sui numeri dell’Istituto Guttmacher, noto ente abortista.
Significa che i 42,6 milioni di soppressioni prenatali del 2020 sono meno di quelli reali, dato che non considera tutti i milioni di «aborti invisibili» riconducibili, nel mondo, alla cosiddetta pillola del giorno dopo e di quella dei cinque giorni dopo. Non ci sarebbe dunque da stupirsi se, nei fatti, gli aborti totali nel mondo ammontassero addirittura a 50 milioni. E in Italia? Come si presenta la situazione? La relazione ufficiale del Ministero della Salute sui dati del 2020 non è ancora pubblicata, ma secondo le stime più recenti gli aborti sono circa 80.000. Minimo storico, osservano con enfasi i soli estimatori della legge 194.
Peccato che 80.000 aborti all’anno significhi comunque 220 al giorno e più di 9 all’ora. Un numero enorme e che non può non impressionare anche se, probabilmente, il dato più spaventoso e angosciante in assoluto – tra tutti quelli già ricordati – è quello secondo cui, caro lettore, nel tempo che hai impiegato a leggere questo articolo sono sicuramente stati già uccisi, nel mondo, oltre 100 bambini. 100 vite che non torneranno più indietro, un patrimonio anzi un tesoro disperso per sempre, che però è utile, almeno quello, a ricordare a quanti – anche in questo 2021 – si batteranno a difesa della vita nascente che quella che stanno conducendo non è una battaglia tra tante. Al contrario, è la più grande battaglia di civiltà di ogni tempo.