Magali, compagna di Flavie, si fa mettere incinta da un amico per diventare mamma e formare una famiglia lesbica. Ma il padre riconosce il bambino, che fa causa alle donne
Ancora Francia, ancora una storia di un bambino vittima dei capricci e dei “diritti” degli adulti, aumentati grazie all’introduzione del matrimonio e dell’adozione gay. Magali Capdeville e Flavie, coppia lesbica che vive nella regione di Orléans, hanno deciso di avere un bambino. Dal momento che la fecondazione assistita eterologa è illegale in Francia, per non «fare un viaggio complicato in Spagna o Belgio», le due donne sono ricorse ad un amico di 24 anni, che ha accettato di mettere incinta Magali.
TORNA IL PADRE. Il bambino è nato nel settembre 2011 e tutto è andato bene fino a quando, ad aprile 2012, l’uomo ha riconosciuto il figlio, deciso a svolgere il suo ruolo di papà: «Noi pensavamo di dire a nostro figlio chi è suo padre, ma non che avrebbe domandato di vederlo un fine settimana su due», protestano le donne.
«INTERESSE DEL BAMBINO». L’uomo va avanti nella sua battaglia e nel gennaio 2013 ottiene dal giudice il diritto a visitare il bambino e ad ospitarlo a casa. La coppia lesbica, per impedirlo, si trasferisce a Nantes, a 300 km da dove vive il padre. Che però non demorde e fa causa alle donne. Così, a maggio, Magali e Flavie hanno ricevuto dal giudice familiare un ordine di comparizione ufficiale: «Noi non contestiamo il diritto dell’uomo ad essere padre del bambino», spiega l’avvocato della coppia lesbica. «Ma bisogna considerare l’interesse del bambino, affinché possa costruire un legame con il padre ma nel rispetto della composizione della sua famiglia, formata da due madri».
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di Leone Grotti