Negli Stati Uniti la cosiddetta “regola di coscienza”, proposta nel 2018 e approvata nel 2019, è stata bloccata dai tribunali federali dopo che decine di stati, città e gruppi di advocacy hanno fatto causa contro di essa, impedendo così venisse effettivamente adottata.
L'amministrazione Biden sta dunque per annullare la norma della clausola del diritto alla obiezione di "coscienza" introdotta nel maggio 2019 dall’allora amministrazione Trump per tutti gli operatori sanitari e gli ospedali, istituti universitari e case di cura di ispirazione religiosa.
La notizia, resa nota da Biden lo scorso 18 aprile, ha ovviamente fatto insorgere il mondo pro life e pro family, ma anche molta parte degli operatori sanitari di fede cristiana. Nel dettaglio, infatti, la norma permetteva agli operatori sanitari di rifiutarsi di fornire servizi in conflitto con le loro convinzioni religiose o morali. Un portavoce del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani ha confermato, ai giornalisti di ‘Politico Usa’, che il cambiamento radicale è in corso di emanazione, dicendo: «L’HHS [Dipartimento della Salute] ha chiarito attraverso l'agenda normativa unificata che siamo nel processo di regolamentazione», appunto per eliminare la clausola.
La mossa, che l'HHS potrebbe quindi rendere ufficiale già nei primi giorni di maggio, arriva mentre molti stati guidati dai repubblicani si stanno muovendo per limitare l'accesso agli aborti e, di conseguenza, le lobby abortiste stanno chiedendo al governo federale più impegno per proteggere i diritti dei pazienti.
Non a caso Jacqueline Ayers, il vicepresidente senior del settore politica, organizzazione e campagne di Planned Parenthood, ha ribadito che «è imperativo per l'amministrazione Biden-Harris revocare questa politica discriminatoria e aiutare a garantire che le persone possano accedere all'assistenza sanitaria e alle informazioni di cui hanno bisogno quando ne hanno bisogno. Non vediamo l'ora – ha affermato - di vedere i dettagli della nuova norma e siamo entusiasti di questo passo avanti».
Fortemente contrari all’abolizione della clausola sono in particolare associazioni come l’ Americans United for Life e Live Action, che stanno già diffondendo sui loro siti tutte le informazioni disponibili per aver consulenze legali attraverso organizzazioni cristiane come ‘Life Legal Defense Foundation’, ‘Alliance Defending Freedom’ e ‘Liberty Counsel’.