13/12/2018

Costanza Miriano ci parla del suo nuovo libro: «L’altra faccia del mio essere cristiana»

Dopo cinque libri dai testi inediti (dal primo caso editoriale, Sposati e sii sottomessa, al più recente Si salvi chi vuole), che parlano il linguaggio del cuore e degli affetti, illuminato dalla fede, Costanza Miriano ha dato alle stampe la sua prima antologia di scritti. Diario di un soldato semplice (Sonzogno, 2018) raccoglie i più importanti articoli pubblicati sul blog www.costanzamiriano.com dalla giornalista e scrittrice umbra, con un sottotitolo, Il Signore ama vincere con un piccolo esercito, che è una citazione e un omaggio all’indimenticato cardinale Carlo Caffarra (1938-2017).

Preceduti da piccole introduzioni in corsivo, che ne attualizzano e contestualizzano la stesura, gli articoli sintetizzano sette anni a servizio della Chiesa, della famiglia e della vita in ogni sua fase, in un momento storico difficile, in cui la testimonianza e l’impegno dei cristiani appaiono più che mai urgenti. A colloquio con Pro Vita, Costanza Miriano ha raccontato i contenuti del suo ultimo volume.

Costanza, qual è stato il filo conduttore dei sette anni del tuo blog?

Questo libro è un po’ un’altra faccia del mio essere cristiana. Il mio impegno prevalente è sul “fronte interno” dell’essere umano dalla vita matrimoniale alla preghiera: è il cammino del cuore che riguarda ogni cristiano. Il “fronte esterno” della mia attività è quello politico – ma apartitico – e sociale in senso lato. È un fronte che, sinceramente, sento meno adatto alle mie corde, però è un’avventura in cui sono stata coinvolta, a tratti quasi trascinata, e che mi è sembrato giusto cercare di vivere con tutta la serietà e l’impegno possibili. Non mi sono tirata indietro, perché, in quest’epoca di nichilismo totale, la testimonianza pubblica dei cristiani mi sembra ineludibile. Non ha senso dire: “Vivo la mia fede nel privato, senza disturbare”.

In cosa si identifica il “piccolo esercito” menzionato nel sottotitolo?

È una citazione del cardinale Carlo Caffarra riferita alle battaglie per la famiglia, nelle quali a volte ci sentiamo pochi, quasi come se andassimo contromano in autostrada. Pochi giorni prima di morire, nell’estate 2017, il cardinale mi disse: “Non temere, il Signore ama vincere con un piccolo esercito”. Attingendo alle Scritture, Caffarra intendeva dire che, per manifestare la sua potenza, Dio non sceglie mai i più forti o i meglio organizzati. Non ho voluto metterlo come titolo, perché mi sembrava troppo presuntuoso autonominarmi come “esercito di Dio”. Ho però scelto questa frase come sottotitolo, visto che mi considero, appunto, come un “soldato semplice”, di questo esercito!

Nel tuo libro, l’amore per la Chiesa e per la famiglia prende sostanza anche nei volti di tanti compagni di viaggio…

Sì, ci sono anche tante storie di persone che ho incontrato in questi anni di militanza e di viaggi per l’Italia o all’estero. Assieme alle questioni di principio, sono rappresentati volti e storie di questo piccolo esercito. Storie come quella del piccolo Filippo Bataloni, morto di leucemia a soli otto anni, di mamme come Elisa Lardani o Chiara Corbella, della quale raccontai il funerale sul mio blog. Tutte persone che ho incrociato in questi anni di presenza in mezzo al popolo cristiano e che si riconoscevano nelle comuni battaglie.

Luca Marcolivio

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.