A Crema parte la campagna contro l’eutanasia ma già non sembra filare tutto liscio. Infatti Pro Vita & Famiglia insieme all'associazione Noi per la Famiglia, promotori dell’iniziativa, hanno segnalato problemi e irregolarità con le affissioni. La città lombarda, grazie ai movimenti pro life locali, è stata tappezzata nei giorni scorsi, di decine di manifesti, con immagini e slogan inequivocabilmente chiari, sulla questione dell’eutanasia.
L’importanza di questa iniziativa lanciata da Provita & Famiglia deriva dal rischio concreto che il nuovo esecutivo rosso-giallo calpesti il diritto alla vita e all’autentica autodeterminazione e ciò potrebbe avvenire il 24 settembre se il Parlamento legiferasse in materia oppure se la Consulta rendesse incostituzionale l’articolo 580 c.p. introducendo surrettiziamente il suicidio assistito in Italia.
Per questo, è diventato urgente sensibilizzare l’interesse dell’opinione pubblica su certi argomenti ed è quello che si sta cercando di fare anche a Crema. Tuttavia se si dà uno sguardo alle foto delle affissioni sparse per la città, balza agli occhi una certa anomalia: i manifesti andrebbero affissi in gruppi di quattro. In questo caso, invece, è evidente che siano stati affissi in gruppi da due, rendendoli, in questo modo, molto meno visibili rispetto agli altri.
Potrebbe essere un caso, una svista, oppure no, si tratta comunque di una differenza di trattamento, da parte del Comune, le cui ragioni sarebbe interessante approfondire. Tra l’altro, la campagna di affissione sarebbe partita anche in ritardo rispetto al periodo concordato e solo grazie all’insistenza delle associazioni promotrici.
Proprio queste difficoltà, tuttavia, fanno comprendere quanto possa essere temuta l’incisività e dunque l’efficacia con cui spesso le associazioni pro life intervengono su certi, scottanti argomenti.
Infatti, nonostante gli ostacoli riscontrati, i referenti locali di Pro Vita & Famiglia e Noi per la Famiglia, si dicono certi che la campagna appena lanciata avrà un buon riscontro e contribuirà allo sviluppo di una riflessione seria, su un tema così importante e determinante per la vita di tutti, come quello dell’eutanasia.
di Manuela Antonacci