01/07/2013

Crollo nascite nel Savonese, Perrone (Centro Aiuto Vita ingauno): “Colpa di politiche socio-sanitarie a favore dell’aborto”

Del senno di poi sono piene le fosse… nel vero senso della parola”. Così Ginetta Perrone, presidente del Centro Aiuto Vita ingauno, replica all’allarme ‘crollo nascite’ lanciato dal professor Garzarelli, direttore del Dipartimento materno infantile dell’ASL 2 savonese.

Prosegue la responsabile dell’associazione prolife ingauna: “Dopo anni di politiche sociosanitarie a favore del controllo delle nascite anche con l’aborto volontario, oggi il professore Garzarelli può tranquillamente ricordare che chi è causa del suo male pianga se stesso. Tra aborti clandestini ben retribuiti in studi privati da gente facoltosa, interruzioni volontarie di gravidanza all’ordine del giorno nei reparti di ginecologia e iniziale promozione della RU486 a mo’ di pillola contraccettiva post coitum, oggi apprendiamo dalle voci autorevoli dei dirigenti medici (probabilmente preoccupati di ulteriori accorpamenti di reparti a causa della diminuita richiesta di servizio) che non si fanno più figli e, se è vero che le condizioni economiche rendono meno spontanea la ricerca di una gravidanza all’interno della coppia, altrettanto è vero che paghiamo oggi lo scotto di tanti anni di ideologica promozione dell’uccisione del feto a favore del benessere della donna”.

“Gli unici a sostenere materialmente la vita nascente, nel ponente savonese, con gli oltre 200 casi all’anno di mamme disagiate economicamente e psicologicamente, restiamo noi dei Centri alla vita, grazie ai finanziamenti della Diocesi di Albenga-Imperia e alle convenzioni con i Comuni di Albenga e Loano – continua Perrone – Fino a quando non vi saranno politiche sociosanitarie a favore della vita nascente a cominciare dal concepimento, fino a quando non si tornerà nelle scuole ad insegnare ai docenti prima ancora che agli studenti che un embrione non è un grumo di sangue ma una vita pulsante, fino a quando non investiremo sulla ricchezza di un figlio, fino a quando non tuteleremo per legge il concepito e fino a quando il modello dei Centri di Aiuto alla Vita non entrerà negli ospedali e nei Consultori ASL accanto allo sportello sociale, tutte le parole spese per combattere il destino di un ‘paese di nonni senza nipoti’ saranno aria fritta buttata al vento”.

Fonte: Ivg.it

Festini

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