In Romania, la legge sull'educazione sessuale da insegnare nelle scuole rimane identica alla versione dello scorso anno: nessuna educazione sessuale (né contraccettiva o LGBTI) senza esplicito consenso dei genitori.
La materia si chiamerà educazione sanitaria e i bambini potranno frequentare le lezioni solo con il consenso dei genitori. La legge è stata discussa al Senato e i senatori hanno conservato la legge, dopo che il Presidente della repubblica Klaus Iohannis aveva chiesto il riesame della legge affinché il termine di educazione sessuale fosse menzionato chiaramente.
Solo l'USR-PLUS, partito esplicitamente finanziato da George Soros, ha chiesto che il termine "educazione sanitaria" fosse sostituito da "educazione sessuale", mentre i deputati degli altri partiti si sono opposti a tale emendamento, così come si sono opposti all'eliminazione del consenso dei genitori affinché i bambini studino questa materia a scuola. Già nel novembre 2020, infatti, il Presidente Klaus Iohannis aveva chiesto al Senato di riesaminare il progetto di legge sulla protezione e la promozione dei diritti dei bambini, con il quale il Parlamento aveva sostituito il termine "educazione sessuale" con "educazione sanitaria" e condizionava appunto la frequenza degli alunni a queste lezioni al consenso dei genitori.
Il progetto di legge, inoltre, era stato precedentemente inviato dal Capo dello Stato alla Corte costituzionale ed i giudici avevano ravvisato la sua incostituzionalità. Allo stesso tempo, il Presidente Iohannis aveva affermato che non è chiaro il momento in cui il genitore deve dare il suo consenso affinché al suo bambino venga insegnata l'educazione sanitaria e se questo termine comprende anche programmi per prevenire la trasmissione di malattie sessuali e di gravidanza tra le ragazze minorenni. I senatori, e pare anche la stragrande maggioranza dei deputati, hanno però voluto resistere alle pressioni di multinazionali e politici locali che vorrebbero imporre ai bambini romeni l’insegnamento della contraccezione, la banalizzazione dell’aborto come procedura sanitaria e l’ideologia LGBTI.
A tutti ciò, infatti, il Senato della Repubblica della Romania ha dato una risposta coraggiosa, chiara e ferma.