07/10/2015

Demografia - La Danimarca vuole più figli

Alla demografia non si comanda, o forse sì. Un paio di settimane fa avevamo dato notizia del giro di boa nei programmi e nei materiali utilizzati per l’educazione sessuale nelle scuole danesi.

Alle nuove generazioni non verrà più insegnato che possono fare sesso per piacere o per amore, purché sia ‘sicuro’, bensì verrà spiegato loro che il fine del sesso è la procreazione e che i figli non vanno fatti troppo tardi, perché la fertilità è fortemente condizionata dall’età.

Limitare le nuove direttive per risollevare il tasso demografico della nazione alla fascia di popolazione interessata dall’educazione sessuale in ambito scolastico non dev’essere tuttavia sembrato sufficiente all’agenzia di viaggi Spies Travel, che ha quindi proposto un ironico filmato pubblicitario nel quale invita i danesi a fare una vacanza pensata ad hoc per riaccendere il loro appetito sessuale e, in questo modo, fare contente le loro mamme, che hanno così qualche chance in più di diventare nonne.

La pubblicità della Spies Travel si apre con la constatazione che il calo demografico danese interessa l’intera società, anche se forse le persone che ne soffrono di più sono proprio le ‘nonne mancate’. A seguire lo spot propone alcuni consigli utili per risvegliare la voglia di avere rapporti sessuali: fare vacanze in luoghi caldi, praticare sport con il proprio partner… e si conclude con l’invito a partire per una vacanza, nella speranza che molte ‘nonne mancate’ possano, nell’arco dei nove mesi successivi, vedere coronato il loro sogno di stringere tra le braccia un nipotino. “Do it for Denmark. Do it for mom!”, è il chiaro messaggio conclusivo.

Al di là della pubblicità in sé, che si può valutare simpatica o meno, quel che conta è il messaggio che viene trasmesso: un Paese per rimanere in salute deve avere un tasso demografico pari almeno a 2,1 figli per donna e i figli non devono essere fatti sulla soglia dei quarant’anni, dopo aver dato ampio spazio alla carriera lavorativa e al divertimento, bensì in giovane età, quando – in linea generale – il tasso di fertilità è ancora elevato e si hanno ancora forze psico-fisiche ottimali per dedicarsi alla loro educazione.

La Danimarca, con indubbio coraggio, sta proponendo soluzioni concrete in tal senso, onde evitare di dover correre affannosamente ai ripari tra qualche anno. Il resto dell’Europa cosa intende fare? Chissà che anche questa volta, come si è verificato troppe volte in passato su aspetti non così positivi, i Paesi del Nord non fungano d’esempio… noi ce lo auguriamo!

Redazione

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