Negli Stati Uniti, il Dipartimento per il lavoro dell’attuale amministrazione Biden ha annunciato che sarà istituita la Giornata per l’Igiene Mestruale, creata per sensibilizzare su un tema che viene considerato, ancora troppo spesso, un tabù.
In un post su X, infatti, il Dipartimento ha commentato così: «Istituendo la giornata per l’igiene mestruale, l’Ufficio delle donne ha superato gli stereotipi che hanno reso le mestruazioni un tabù sui posti di lavoro». Ha poi aggiunto che molti ancora non conoscono e non riescono a comprendere l’impatto che le mestruazioni hanno nella quotidianità, come la sindrome premestruale, il sanguinamento inaspettato o eccessivo, il dolore dei crampi e i mal di testa sul lavoro.
Nello stesso post vengono elencate cinque soluzioni che, se venissero adottate dai datori di lavoro, potrebbero agevolare i dipendenti durante i giorni delle mestruazioni. Il pronome plurale è al maschile perché, a quanto pare, non solo le donne possono avere le mestruazioni: nell’esporre le misure consigliate, tutte in realtà ottime e anche necessarie, come la possibilità di avere orari e turni più flessibili, i permessi di malattia nei giorni di dolore più intenso, la predisposizione di prodotti mestruali nei bagni e la possibilità di indossare divise di colore scuro, la scelta del linguaggio lascia molto a desiderare ed è assolutamente scandalosa: infatti, non si parla mai di “donne” ma di “mestruatori”.
Sono state diverse le polemiche suscitate dalla scelta di questo termine: Tim Carney, un editorialista del Washington Examiner, ha scritto in un post su X: «Biden va forse in giro chiamando le donne mestruatori? Sarebbe un po' inquietante». Anche Derek Hunter, un editorialista di Townhall, ha commentato: «Solo le donne hanno le mestruazioni. Se sanguini dal p**e una volta al mese, o anche solo una volta sola, vai subito all’ospedale». La direttrice della comunicazione di Sen, Abigail Jackson, li ha invece canzonati scrivendo: «Credo che la parola che stavano cercando fosse “donne”».
L’annuncio del Dipartimento sulla nuova Giornata per l’Igiene Mestruale arriva un mese dopo che il Dipartimento per l’educazione ha modificato le regole del Titolo IX, stabilendo che la discriminazione sessuale sarebbe basata sull’identità di genere e sull’orientamento sessuale di una persona. Le scuole non sono più autorizzate, ad esempio, a separare gli studenti in base al sesso biologico. Qualche anno fa, nel 2021, Newsweek aveva denunciato che nella proposta di bilancio della Casa Bianca per l’anno fiscale 2022 era stata rimossa la parola “madre”, sostituita con il termine “persona che partorisce”.
Insomma, se da un lato sembrava che questo recente provvedimento avesse come obiettivo agevolare le donne sui posti di lavoro abbattendo lo stigma delle mestruazioni e raggiungendo finalmente risultati che si chiedono da tempo, dall’altro è stato invece l’ennesimo tentativo di propaganda gender che svilisce la donna. Che solo le donne possano avere le mestruazioni lo dice la scienza, ma lo si può palesemente vedere anche nella realtà che viviamo tutti i giorni, mentre l’utilizzo del termine “mestruatori” presuppone che anche gli uomini possano avere le mestruazioni, così come nel 2021 il termine “persona che partorisce” presupponeva che anche gli uomini potessero restare “incinti” e portare avanti una gravidanza.
È davvero questo che vogliamo venga insegnato ai nostri figli? Alle nostre figlie? È qualcosa di totalmente irrazionale, che si sta cercando stupidamente di far prevalere sulla realtà.