«Abbiamo osservato con tristezza le immagini delle piazze a Bologna, gli slogan utilizzati e i motti che hanno guidato diverse delle manifestazioni che hanno avuto luogo il giorno della Giornata Internazionale della Donna a Bologna. Invece che celebrare la donna, nella sua meravigliosa unicità, che la contraddistingue e la rende effettivamente diversa dall’uomo, diversi gruppi hanno utilizzato quest’occasione per parlare di transgenderismo, di aborto, e di altre istanze politiche che poco hanno a che fare con la donna». A denunciarlo Francesco Perboni, referente locale di Pro Vita & Famiglia onlus.
Prosegue Perboni: «si affermano ancora una volta la cultura dello scarto e un'antropologia votata alla cancellazione del concetto stesso di donna (e di uomo). Lo scarto della vita nascente non dà dignità alla donna, anzi la ferisce nel profondo. L'illusione di lottare contro la natura per liberare l'umanità dalla biologia è in realtà una marcia verso l'infelicità e l'autodistruzione».
A fargli eco anche Matteo Di Benedetto, capogruppo della Lega in consiglio comunale proprio a Bologna. «È stata un’occasione persa, - ha affermato - e invece che essere una Giornata di unità per valorizzare tutte le donne, a Bologna è diventata l’ennesima occasione di propaganda. Prendiamo le distanze da questi fatti e sottolineiamo l’opportunità di rimettere al centro la donna, unica, e con aspetti che la differenziano dall’uomo da promuovere e valorizzare, non da cancellare».