L’aborto è un dramma che, nella mentalità corrente di stampo relativista, è sempre più accettato: “Io non lo farei, ma se lei vuole... chi sono io per impedirglielo?“.
Questa affermazione contiene però due errori fondamentali. Il primo, non essere certi che fin dal momento del concepimento si sta parlando di una persona, il cui diritto primario alla vita non è disponibile. Il secondo errore è, appunto, quello di rendere tutti i principi ‘relativi’, negando quindi l’esistenza di ‘assoluti’ imprescindibili.
Chiariamo quindi la questione: l’aborto altro non è che la scelta deliberata di porre fine alla vita di una persona (piccola e indifesa), e questo gesto non può essere ammesso in nessun caso, a nessuno.
In difesa della Vita sul territorio italiano sono presenti diverse realtà, tra le quali i Centri di Aiuto alla Vita (ne abbiamo parlato nel numero di marzo della nostra rivista).
Un CAV storico è certamente quello di Milano, il Mangiagalli. Un Centro che, dopo anni di operato sul territorio, ha raccolto centinaia e centinaia di storie di gioia e di speranza. Tanti frutti che – come sostiene la fondatrice e presidente, Paola Bonzi – incentivano ad andare avanti e rendono merito alla fatica quotidiana di impegnarsi anima e corpo per la Vita.
Naturalmente, però, per fare questo servono – oltre le energie e il tempo donati da tanti volontari – i soldi. Soldi che arrivano sempre centellinati, nonostante l’attenzione della Regione Lombardia a questa tematica (si pensi, per esempio, al Fondo Nasko).
Ecco quindi che qui ognuno di noi può fare la differenza. Se non si può essere, per i motivi più disparati, concretamente attivi in difesa della Vita, a nessuno è infatti precluso di donare i punti raccolti facendo la spesa all’Esselunga! Fino al 7 maggio 2016, chi donerà 500 punti fragola della Carta Fìdaty permetterà alla nota rete di distribuzione di donare 10 euro al Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli.
Un gesto semplice, quindi, ma che può fare la differenza!
“La paura della vita è la principale malattia del ventesimo secolo“, scriveva William Lyon Phelps. Ma le paure vanno affrontate... e scompariranno.
Redazione