La gametogenesi in vitro è uno degli incubi che si prospettano nel campo della genetica prometeica moderna.
Gli uomini che giocano a fare Dio e sfidano le leggi naturali della genetica stanno tentando di produrre dei figli con un solo genitore biologico: facendo regredire allo stato embrionale delle cellule di topo ci sono riusciti.
Se gli esperimenti vanno avanti e progrediscono – ci vorranno anni e anni – si potranno fare bambini in laboratorio senza ovuli, senza madre, neanche una madre genetica, neanche uno straccio di “concetto antropologico”. Oppure senza spermatozoo, e quindi senza padre. Si evita il problema dell’ovodonazione, cioè di dover trovare donne da abbindolare o nel bisogno che vendano i loro gameti a seguito di iperstimolazione ovarica.
Coppie gay e lesbiche non avrebbero più bisogno di trovare una persona del sesso opposto per assemblare un bambino; i single potrebbero ottenere un figlio geneticamente identico a se stessi.
La madre negata con l’utero in affitto con la gametogenesi in vitro è del tutto annientata. I ragazzini risultanti sono orfani di un genitore in modo radicale.
Lo scenario agghiacciante che si prospetta (anche perché chi sa come sarà il figlio risultante? Lo sapremo solo quando nasce. E dovremo attendere poi per vedere come cresce...) non convince Françoise Baylis.
E’ importante ascoltare la voce della Baylis, una bioeticista canadese femminista (non – quindi – un “cattolico sessista e maschilista”, di quelli “fissati” con le leggi della natura...)
La Baylis sostiene che si prospetta una nuova frontiera dell’eugenetica. Evidenzia che la gametogenesi in vitro non risponde, ovviamente, ad una necessità medica. Piuttosto, mira a soddisfare un capriccio, un interesse personale di persone adulte (il desiderio di un figlio biologico a tutti i costi).
Sopravvalutare la necessità di una relazione genetica per legittimare la genitorialità, secondo la Baylis, rafforza i pregiudizi sociali nei confronti dei genitori adottivi. Costituisce una ingiusta discriminazione e stigmatizzazione sociale, suggerendo che i propri geni sono migliori di altri. La gametogenesi in vitro, come altre tecniche di riproduzione artificiale, promuove un tipo moderno di eugenetica.
Redazione
Fonte: BioEdge
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