“Oggi, in una accesa discussione, mi è stato detto che la pedofilia e la pedopornografia non è una emergenza. Aver bocciato un emendamento al Senato che prevedeva la intercettazione telematica per questo reato, mi si diceva, è solo propaganda. Non mi andava di discutere ideologicamente (che grave cosa!!) su queste questioni delicate e che dovrebbero unirci nella lotta comune e senza tentennamenti. Oltre che mi chiedo che fine ha fatto l'Osservatorio nazionale contro la pedofilia e la pedopornografia. Ieri notte Meter ha segnalato a diverse Polizie nel mondo (anche in Italia) n. 24.384 video pedopornografici (dai neonati e minori di 12/13 anni), una enormità. Gli autori dell'abuso (già avvenuto) e i detentori, divulgatori e commercianti...resteranno sempre impuniti. Qualcuno mi dica il contrario. Tutto documentato. Lo assicuro, da 30 anni”.
Lo sfogo disperato e incredulo è quello di don Fortunato Di Noto fondatore dell’associazione Meter che da 30 anni ormai si occupa di monitoraggio della rete, di fare azione di denuncia, attività di formazione e di sensibilizzazione sul triste fenomeno degli abusi sessuali sui minori e di sostenerne le vittime.
Don Fortunato, sulla sua pagina Facebook ha voluto manifestare la sua indignazione per l’atteggiamento pilatesco assunto dalla maggioranza giallorossa che avrebbe bocciato senza se e senza ma l’emendamento della Lega contro la pedopornografia per intercettare i pedofili.
Il tentativo della Lega si inseriva all’interno del decreto Intercettazioni voluto dalla maggioranza, che consiste nel normare l'utilizzo dei captatori informatici, virus spia che una volta installati in un computer, cellulare, tablet permettono di prendere il totale controllo di tutte le conversazioni e i messaggi che passano in questi dispositivi. La Lega aveva pensato allora di proporre l’applicazione della norma anche alle intercettazioni degli abusi sessuali sui minori. Ma la maggioranza ha pensato bene di bocciare l’emendamento.
Per Pd e M5S l'emendamento sarebbe "inutile" perché "i reati di prostituzione minorile e di pornografia minorile sono puniti con la reclusione da sei anni e dunque sono reati per i quali il nostro ordinamento prevede già l'intercettabilità". Ma c’è un piccolo però perché, in realtà, oggi, l'intercettazione e dunque la possibilità di denuncia non è prevista, invece, per chi si procura o detiene materiale pedopornografico che, di fatto contribuisce a far fiorire il terribile fenomeno degli abusi sui minori.
Ed è contro questa ipocrisia di fondo che si è scagliato don Fortunato Di Noto che, conoscendo la vastità e pervasività del fenomeno non può non mostrare il suo sconcerto. E di fronte a tutto questo è lecito, allora, chiedersi se realmente esiste la volontà di combattere la pedofilia a tutti i livelli, soprattutto a quello politico e culturale!
di Manuela Antonacci