15/03/2016

Donne in Parlamento: donne contro le donne?

Viene da un’associazione femminista decisamente laica e abortista, certamente molto lontana da ProVita, una critica spietata alle donne che siedono al Parlamento italiano. 

Donne asservite, secondo questa associazione che si chiama AEDfemminismo (www.aed-femminismo.com), a un “totaliberismo” sfrenato e devastante.

L’AED è particolarmente attenta alle forme di sfruttamento delle donne che pochi normalmente sottolineano. In particolare denuncia le politiche di medicalizzazione forzata e la “predazione di organi”. Di conseguenza, ovviamente, è contraria al commercio dei gameti e all’utero in affitto.

Dicono in un recente comunicato stampa: “Le donne del Parlamento non sono femministe, sono donne emancipate dal ruolo femminile, permeate dal mito maschile e calate nel sistema neoliberista totalitario con il potere di condizionare il movimento delle donne, per tenerlo entro gli steccati del sistema, sotto la bandiera di false libertà e finto progresso... privilegiano il conformismo scientista imbrigliando l’universo femminile....

Le donne di potere hanno sfruttato le lotte femministe degli anni ’70 per collocarsi comode nel privilegio e nel circuito capitalistico del malaffare statale dominato dalle lobby, accelerando i tempi di destrutturazione culturale e sociale in nome dell’uguaglianza omologante.”

femminismo_volantino_AED_DonneDenunciano quindi, in modo anche un po’ troppo aggressivo, forse, che “tutte le peggiori leggi, comprese quelle che impongono la “morte cerebrale a cuore battente” e i trapianti, sono firmate dagli uomini ma sempre coadiuvati dall’impegno vivace ed efficace di molte parlamentari come Annamaria Bernasconi, Maria Pia Garavaglia, Monica Bettoni, Paola Binetti e altre. Senza costoro queste leggi criminose forse non sarebbero passate”.

In particolare contestano a Rosi Bindi il Decreto Temporaneo (DM 8.4.2000) che ha aperto le porte a “donazioni” di organi illegali e truffaldine (di fatto espropri), a Livia Turco, il Decreto Ministeriale 11.04.2008 con cui “ha facilitato la dichiarazione di “morte cerebrale” sui neonati e bambini in età pediatrica: ridotto a solo 6 ore il cosiddetto accertamento contro il regolamento legislativo che contemplava 12 ore per i bambini di età compresa tra uno e 5 anni, e 24 ore per i bambini di età inferiore a un anno. Fretta trapiantistica.”

Sempre la Turco, per aver introdotto  “con Decreto Ministeriale 11.03.2008 l’illecita donazione [di organi, ndr] presso i Comuni favorendo un accordo privato tra l’Aido e l’Anci siglato il 7.8.2007, e nel 2008  il vaccino Anti Papilloma Virus HPV per le bambine dagli 11/12 anni, ora dai 9/14 anni, agganciandosi alla scuola dell’obbligo. L’esca commerciale è la paura del cancro. Non si placano le critiche: più di 1.300 ragazze danesi si sono rivolte ai centri specializzati lamentando sindromi dolorose, per cui gli esperti locali hanno annunciato studi indipendenti e c’è chi afferma che il rapporto EMA europeo soffra di conflitti di interesse. Anche il Giappone dopo effetti avversi ha smesso di somministrare il vaccino dal 2013?.

Le Onorevoli Monica Cirinnà, Maria Elena Boschi, e Laura Boldrini esternano la loro simpatia a Vendola (sfruttatore di donne per via dell’utero affittato, secondo l’AED) e insistono per varare rapidamente una legge sulle adozioni gay, compresa la stepchild adoption, ovviamente, che legalizza quindi l’utero in affitto e il degrado di donne e bambini che c’è dietro.

E infine ne hanno anche per la Lorenzin,  Ministro della Salute, che  – nonostante si sia schierata contro l’utero in affitto – “ha firmato il Decreto 29.7.2015 per “l‘esportazione e l’importazione di cellule riproduttive per l’applicazione sull’uomo” ma, per chi ci crede, sotto il “vincolo della gratuità”!!!”

“Che ce ne facciamo di queste parlamentari che non hanno fermato la “scelta di genere” nelle elementari; che riducono i bambini a merce, la donna a contenitore per la procreazione sociale (maternità surrogata) e a fornitrice di utero e di ovuli per i gay (rischiando la vita) o ancora fornitrice viva e sana di un rene, parte di fegato, di intestino, di polmone, di pancreas. Aumentano le donne menomate nel silenzio generale, sotto la propaganda dell’ idiota solidarietà. Manca solo che le parlamentari consentano l’avvio delle “case chiuse” per la prostituzione istituzionale e poi il giro è chiuso con vagine pulite, pagate e tassate”...

“Questi indirizzi apparentemente assurdi nascondono una razionalità terribile di volontà di ricerca per l‘appropriazione del potere riproduttivo, prodromi al business della filiazione sociale sotto il controllo dei tecnici dello Stato, per creare soggetti omologati o programmati di Huxleyana memoria (Mondo Nuovo). Si profila la società indifferenziata costruita su un parco cavie femminili illimitato, per il potere assoluto”.

Redazione

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