Concita De Gregorio, sul suo blog, ospita una testimonianza, di quelle forti, che da un pulpito davvero insospettabile quanto a “progressismo” e “laicità”, spiega che le donne sono state ingannate dalla propaganda femminista che celebra la contraccezione, e soprattutto la pillola, come uno strumento di “liberazione” delle donne stesse.
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione e la cura dell’ictus cerebrale, scrive una farmacista della sua tragica esperienza:
“Tre anni fa sono stata colpita da un ictus. Avevo 46 anni. La mattina dell’11 febbraio mi sono svegliata alle 5 e 30 perché avvertivo una pesantezza fastidiosa al lato sinistro, ho cercato di scendere dal letto ma non ci sono riuscita, metà del mio corpo era paralizzato. Non avevo sensibilità, non sentivo chi mi toccava la mano, il braccio, il viso, il piede. Non avvertivo i pizzicotti, nessun dolore ed ero cosciente”.
“Non mi sono resa conto della gravità della situazione, non volevo che le mie figlie si spaventassero, dovevano andare a scuola, ma mio marito ha intuito. Ha chiamato il 118, il pronto soccorso di Rovigo, abito a 15 km dall’ospedale e da quel momento tutto si è svolto in modo rapido. C’era il neurologo di turno. Se sono viva lo devo a mio marito, ai neurologi della Stroke Unit di Rovigo e ai fisioterapisti in un secondo momento”.
“L’unica mia colpa è l’utilizzo di contraccettivi combinati usati dietro conforto medico. Conoscevo il rischio trombosi venosa legato all’ uso dei contraccettivi, sono farmacista, ma non ero assolutamente consapevole del rischio arterioso legato alla pillola, e con rischio intendo ictus, embolia polmonare, infarto“.
“Mi è stato impiantato un loop recorder sottocute, un dispositivo che registra l’attività elettrica del cuore per la ricerca di una fibrillazione atriale occulta, causa frequente di ictus criptogenetico. In tre anni non è stata registrata alcuna fibrillazione atriale occulta. Da qui è partita la nuova ricerca della causa del mio ictus”.
“Con il ragionamento e con le letture accademiche sono arrivata a identificare “la pillola” come causa. Questa verità mi tormenta la coscienza perché sono farmacista, e quindi in presenza di una corretta prescrizione medica continuavo a dispensare la pillola senza farmi troppi problemi. Ma ora è diverso. Ho conosciuto in questi tre anni diverse persone colpite da ictus, e tra queste quattro giovani donne (dai 16 ai 50 anni) che prendevano la pillola“.
“Una quinta signora ha avuto un’embolia polmonare a 34 anni in concomitanza all’uso della pillola, tutte della mia provincia, Rovigo, in Veneto, dove vi è un efficiente sistema sanitario. Vorrei con questa mia lettera che si parlasse della pillola dei suoi rischi, della trombofilia data dagli estrogeni, anche a basso dosaggio. Vorrei proporre al ministero della Salute, alla ministra Beatrice Lorenzin, nuovi studi sul rapporto pillola/trombosi arteriosa. Voglio chiedere all’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco di limitare la prescrizione delle pillole dai noti rischi trombotici come quelle di terza e quarta generazione”.
“Sono stata tradita come donna, ho assunto un farmaco che ha messo a rischio la mia vita, mi ha causato un’invalidità permanente del 60 %. Sono rimasta in riabilitazione due anni prima di tornare al lavoro, con tanti dubbi, incertezze sull’etica della mia professione di farmacista. Sono obbligata per legge a dispensare tutti i farmaci dietro presentazione di ricetta medica e vendo anche la pillola, a malincuore, ma spendo sempre alcune parole per informare le donne sui rischi gravi cui potrebbero andare incontro”.
ProVita da sempre mette in guardia le donne dai “veleni della contraccezione”. Da sempre diamo voce alle poche femministe non accecate dall’ideologia che davvero hanno a cuore la salute delle donne ( un po’ di link da vedere, tra tanti altri: qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui, qui...)
Ora anche Concita De Gregorio parla a favore della salute delle donne. Qualcuno l’ascolterà? Intanto nei consultori e nei corsi di “educazione sessuale” si continua a consigliare convintamente la pillola...
Le donne della Redazione
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