L’Anno Scolastico 2024/25 è ormai iniziato in quasi tutta Italia. Con la ripresa delle lezioni, tornerà inevitabilmente a emergere la normale necessità, per ogni genitori, di stare accanto ai propri figli nel miglior modo possibile.
Accompagnare bambini, ragazzi e adolescenti significa però – ahinoi – anche tutelarli dalle storture e dalle negatività che caratterizzano il mondo della scuola. E non possiamo, dal nostro punto di vista, non pensare al pericolo di quel sottile meccanismo che è la propaganda gender, attraverso l’arcinota metodologia delle attività (curricolari o extra-curricolari) mascherate da lotta al bullismo o educazione alla conoscenza dell’altro.
Un grattacapo in più per quelle famiglie consapevoli della minaccia che incombe non soltanto sull’educazione dei figli, ma anche sul loro stesso equilibrio psicologico e sulla loro crescita sana come persone e come cittadini.
Per quei genitori che ancora credono nella libertà d’educazione e, soprattutto, nel primato educativo, può dunque risultare spiazzante e frustrante scoprire che nella classe del proprio figlio si parli con disinvoltura di transizione di genere, di agenda Lgbt e tematiche simili. È fondamentale, in questi casi, non farsi prendere dal panico e non sentirsi soli. In tal senso, fare rete con altre famiglie animate dagli stessi principi è un primo passo necessario ma non sufficiente.
Altrettanto indispensabile è disporre di legittime “armi di difesa” per neutralizzare le subdole insidie della propaganda. Uno di questi strumenti è il vademecum Protagonisti nella scuola, a cura di Pro Vita & Famiglia. Essendo la scuola il luogo in cui i nostri figli trascorrono la maggior parte del loro tempo, la onlus ha infatti pensato a una sorta di manuale di “buone prassi” contro la colonizzazione ideologica che partono da un dato di realtà, rappresentato – nel primo capitolo – da una sintesi del sistema scolastico italiano. Seguono due capitoli più teorici, nel primo dei quali viene sintetizzato tutto ciò che è inerente al dibattito intorno alla teoria del gender, mentre il secondo enumera i Progetti applicati nelle scuole italiane ispirati alla teoria gender.
A completamento delle 89 pagine di vademecum, troviamo altri tre capitoli di carattere pratico, il primo dei quali raccoglie «dieci regole d’oro» per essere protagonisti nella scuola dei nostri figli. Il penultimo capitolo offre suggerimenti su come agire qualora, da genitori, ci si trovi ad affrontare un progetto a sfondo gender nella scuola dei propri figli. A chiudere, un approfondimento specifico sulla “Carriera Alias” e una raccolta di allegati utili a rafforzare il protagonismo dei genitori nella scuola.
«Di fronte al pericolo dell’indottrinamento gender nelle scuole, rinforzato dall’art. 16 della Buona scuola e da alcuni punti dell’Agenda 2030», si legge nella prefazione al vademecum, «abbiamo pensato opportuno formare insieme ai genitori una rete che non ci lasci soli e che, grazie all’equipaggiamento di strumenti ad hoc, ci permetterà di agire con la giusta cortesia nella scuola, cercando innanzitutto di rinforzare il patto di corresponsabilità con la stessa. La maggior parte degli educatori, dei docenti e dei dirigenti, infatti, agisce in buona fede, a volte per “non conoscenza”. Compito dei genitori è stringere un’alleanza con loro e con la scuola, luogo dove i nostri figli passano molte ore della giornata».