Nonostante rappresentino, a tutti gli effetti, un elemento importante del sistema scolastico nazionale, nel decreto Sostegni, per le scuole paritarie, non è stato previsto né pianificato alcuno stanziamento.
Nel testo passato in commissione Bilancio e Finanze del Senato, ma ancora in attesa di definitiva approvazione, sono previsti due stanziamenti, da 150 milioni l’uno, entrambi per il rientro in sicurezza nelle scuole, in previsione del nuovo anno scolastico e per il «recupero delle competenze di base» e i corsi estivi. Insomma in tutto, ben 300 milioni di euro e tutti destinati solo alle scuole statali e probabilmente non si tornerà indietro perché sul decreto è stata posta la fiducia che verrà sicuramente votata in aula.
Sono stati, invece, incredibilmente respinti gli emendamenti con cui si mirava ad ottenere 30 milioni per le scuole paritarie che, lo ricordiamo, racchiudono il 10% degli alunni italiani e svolgono un servizio di istruzione pubblico e importante, tanto quanto quello statale.
Un’ingiustizia grave denunciata da Agesc - Associazione genitori scuole cattoliche, Cdo Opere educative, Cnos Scuola - Centro nazionale opere salesiane, Ciofs Scuola - Centro italiano opere femminili salesiane, Faes – Famiglia e Scuola, Fidae – Federazione istituti di attività educative, Fism - Federazione italiana scuole materne, Fondazione Gesuiti Educazione, che parlano di «nuova discriminazione».
Specificano anche, nel loro recente comunicato, che, in questo modo, si cade ancora una volta nell’inganno di considerare le scuole paritarie “scuole per ricchi”, invece che scuole per tutti.
Nonostante tutto, rimane accesa la speranza che si cerchi di provvedere ugualmente con un provvedimento successivo, perché vengano garantiti davvero pari diritti a tutti gli attori del mondo della scuola italiana, siano essi studenti, docenti e personale scolastico.