Il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, difende il diritto alla vita, sin dal momento del concepimento.
Abbiamo già riferito in un precedente articolo cosa ha promesso al riguardo e di come il mondo pro-life americano guardi a lui con speranza (specialmente considerando chi è la sua sfidante...).
Ebbene, lo scorso 26 ottobre, in un’intervista all’emittente cattolica EWTN, Trump ha confermato che ormai da tanti anni è un pro-life. Crede cioè nel valore della vita, ritiene che il primo diritto sia quello ad esistere e che questo vale sin dal concepimento.
A dargli questa certezza è stata la storia di una coppia di amici. Lei era incinta e i due discutevano sull’opportunità o meno di abortire. Alla fine però il bambino nacque ed oggi – come nota Trump – è una persona magnifica. E in quella coppia di genitori ormai non c’è più posto per una mentalità abortista: sono divenuti entrambi pro-life convinti. Da questo episodio, apparentemente piuttosto banale, il candidato repubblicano alla Casa Bianca ha evidentemente capito che l’aborto è un omicidio. Pertanto, ora si dice felice di aver avuto le idee più chiare.
Nell’intervista, Trump è tornato a ribadire che, in caso di vittoria, provvederà ad eleggere giudici supremi favorevoli alla vita (scelta molto importante, perché i presidenti passano, ma la Corte Suprema resta). E ha confermato tutta la sua opposizione agli aborti tardivi, che invece piacciono tanto alla Clinton.
Infine, il discorso è caduto sulla libertà religiosa. È ormai noto che la Clinton, in combutta con Soros, ha finanziato gruppi cattolici progressisti con l’obiettivo di fare pressioni dall’interno per cambiare la dottrina della Chiesa sui temi attinenti proprio alla vita e alla famiglia. E questo non è certo un bel segnale nel caso in cui la candidata democratica dovesse venire eletta presidente.
Anche perché arriverebbe dopo due mandati di Barack Obama, il cui Obamacare è stato un vero e proprio atto liberticida. Come ha denunciato Trump, con quella legge si è conculcata la libertà religiosa, in quanto si è imposto anche alle istituzioni cattoliche di pagare l’assicurazione per farmaci abortivi, contraccettivi e sterilizzazione.
Federico Catani
Fonte: LifeSiteNews