Per chi ancora non ne fosse a conoscenza e volesse sperimentare nuove emozioni, annunciamo che ormai da anni è spuntato un nuovo orientamento sessuale, l’ecosessualità.
Dal 1° al 5 novembre scorsi, ad esempio, nel contesto del Festival di Arte Sperimentale di Sidney, gli ecosessuali hanno potuto partecipare all’iniziativa “Ecosexual Bathhouse“, organizzata dal gruppo”artistico” (riteniamo che le virgolette siano d’obbligo) Pony Express.
Ma chi sono gli ecosessuali? Finora abbiamo avuto modo di parlare di una innumerevole varietà di ‘generi’ e alcuni Lettori probabilmente pensano che qui si stia scherzando o che si sia impazziti, ma non è così, lo assicuriamo.
L’ecosessualità, nata nel 2008 come corrente artistica con lo scopo di venerare il pianeta Terra, è diventata ormai un nuovo orientamento sessuale. A inventare il termine ‘ecosessuale’ sono state due presunte artiste eco-femministe, Annie Sprinkle ed Elizabeth Stephens, che hanno perfino redatto un Manifesto dell’ecosessualità nel quale vengono enunciati i principi ed i valori di questa sorta di movimento.
«Facciamo l’amore con la Terra. Abbracciamo senza pudore gli alberi, massaggiamo la terra con i nostri piedi, parliamo eroticamente con le piante», recita il Manifesto.
Per creare una relazione più sostenibile con l’ambiente gli ecosessuali si impegnano ad «amare, onorare e accudire la Terra, fino alla morte». Il nudismo, ovviamente, è parte integrante e fondamentale di questo bizzarro modo di vivere e fare l’amore. Compreso l’abbattimento di ogni barriera tra le specie viventi.
Ecologismo sfrenato e sessualità, dunque, si mescolano tra loro, dando vita ad un cocktail che qualunque comune mortale dotato di un minimo barlume di ragionevolezza definirebbe pazzia. Ma per gli ideatori dell’ecosessualità e quanti la praticano evidentemente non di follia si tratta, ma di vero amore. E se love is love, allora possono fare quello che più loro aggrada. Come ad esempio baciare le piante, accarezzare una vasca piena di erba e di terra fertile, masturbarsi sotto una cascata o sussurrare sensualmente agli alberi. Ed è quello che è stato fatto a Sidney durante il Festival.
In realtà tutto ciò si dovrebbe chiamare dendrofilia, che è considerata una parafilia, ovvero un comportamento sessuale non proprio sano. Ma nel nuovo mondo che avanza pare che non vi sia più nulla di anormale e innaturale e ciascuno può dare libero sfogo alle sue perversioni e agli istinti più strani. Addirittura vantandosene.
Federico Catani
Fonte: Actualidad; The Washington Times
P.S. La foto sopra, del luglio 2011, immortala un “matrimonio” con la Terra.