27/10/2023 di Luca Marcolivio

Educazione sessuale a bambini. Sasso a Pro Vita: «Ecco perché è una nefandezza»

Rossano Sasso non demorde. Dopo essere intervenuto in Parlamento sul tema all’inizio di questo mese, il deputato leghista – nonché sottosegretario all’Istruzione nella passata legislatura –  è tornato a definire l’educazione sessuale una «porcheria» contro cui bisogna «fare muro». E lo ha fatto ieri alla Camera, durante la discussione sulla vergognosa proposta di educazione sessuale nelle scuole avanzata dalla minoranza, che ha anche raccolto – ahinoi – il placet di alcuni esponenti della maggioranza. Nell’aula di Montecitorio, ieri Sasso ha denunciato la deriva di organismi di variegata natura, nazionali e internazionali, dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che, in un «documento ufficiale» incoraggia la masturbazione già da piccoli, al Comune di Roma, con il progetto del sindaco Roberto Gualtieri «che permette agli attivisti Lgbt di entrare nelle nostre scuole». Alla fine, il deputato del Carroccio lancia la sua provocazione al Partito Democratico e alle altre forze d’opposizione: «Se vogliono dare l’educazione sessuale, liberi di farlo ma nelle sedi di partito! Vediamo quante mamme e quanti papà porteranno lì i loro figli…».

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Ancora una volta, Sasso si è espresso contro l’emendamento del Movimento 5 Stelle. Cosa è successo esattamente? «Nell’ambito di una proposta di legge presentata dal centrodestra sul contrasto alla violenza domestica nei confronti delle donne, la sinistra ha giocato il suo solito ruolo cioè quello di utilizzare degli argomenti importanti sui quali ovviamente noi non solo siamo d’accordo ma li abbiamo presentati sotto forma di proposta di legge», ha spiegato Sasso a Pro Vita & Famiglia, alludendo a un emendamento «cavallo di Troia», con cui le opposizioni hanno tentato di introdurre l’educazione sessuale dai sei anni d’età.

«Ovviamente, io che, grazie a Dio, non sono allineato al loro modo di pensare e al pensiero unico, ho inteso smascherare la loro ipocrisia – prosegue il deputato di centrodestra –. Anche perché non si parlava soltanto di educazione all’affettività, di educazione al rispetto, di educazione alle pari opportunità, ma, nello specifico, di educazione sessuale fin dal primo ciclo della scuola dell’infanzia. All’ennesima provocazione da parte del Pd e del Movimento 5 Stelle, in particolare di Stefania Ascari (M5S) – che ha concluso il suo intervento dicendo che fino all’eternità loro presenteranno proposte simili – chiaramente io ho risposto ribadendo concetti molto chiari».

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L’onorevole Sasso confida di aver notato «particolare nervosismo», nel momento in cui ha invitato i colleghi dell’opposizione ad «andare presso qualsiasi istituto scolastico della capitale o in tutta Italia davanti ai cancelli, parlando con i genitori che aspettano i figli all’uscita e a chiedere ad una mamma o ad un papà di un bambino di sei anni cosa ne pensano loro di queste iniziative». Un invito fatto «con cognizione di causa», che però, in cambio, ha suscitato, per reazione, «una serie di insulti ai quali io non mi sento di replicare, perché qualificano chi li proferisce».

Secondo Sasso, i deputati dell’opposizione «sono andati letteralmente in tilt», perché lui stesso ha definito «degradante» il dibattito. Di fronte a «parlamentari che si abbassano a disquisire di educazione sessuale, di propaganda di genere, di gender nelle scuole», il tutto rivolto a bambini di sei anni, il deputato leghista ha definito «nefandezze» tali proposte. «Rivendico ancora una volta anche dalle vostre colonne il mio diritto dovere di esprimere le mie opinioni, quelle in cui spero si possano rispecchiare anche gli italiani, o quantomeno quelli che hanno dato il consenso al centro destra», conclude Sasso.

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