Nelle scuole di Perugia, l’associazione Omphalos cura i corsi denominati “Educare alle diversità”, contro il bullismo omofobico e per una “sana” educazione sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado, dalle elementari alle superiori.
Come per il Cassero a Bologna, come a Treviso, come – fuori dall’Italia – per la Planned Parenthood Federation, il concetto di “educazione sessuale” che queste associazioni coltivano non ci sembra molto attinente all’idea di “educazione” tout court.
Non è nostra abitudine rilanciare i post da Facebook. Questa volta però ci sentiamo di fare un’eccezione. Abbiamo letto, abbiamo controllato, ci siamo documentati e i conti tornano. E poiché bisogna che la gente sappia – o meglio – sia messa in grado di sapere e di riflettere, rilanciamo ampi stralci di ciò che ha scritto in questi giorni su FB Alessandra Pauluzzi, perugina.
“Ho aspettato più di un mese, ho contato fino a 1000, mai reagire a caldo. E a un mese di distanza ho deciso di scrivere, senza alcuna voglia di fare polemica, con una preoccupazione che non accenna a diminuire, anzi.
Parlo della serata Be Queer organizzata da Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia sabato 9 aprile 2016 , tema della serata: “Breath Control & Bondage Night”, tradotto: “La notte dell’asfissia erotica e della pratica sessuale sadomasochistica in cui uno dei partner viene legato, anche appeso, gli viene impedito di parlare, vedere e sentire, per farsi dominare dall’altro”.
“La notte più cattiva dell’anno è alle porte. Trattenete il respiro”, così viene presentato in rete l’evento, con un doppio senso di cattivissimo gusto.
E’ pieno di locali che organizzano serate di questo tipo, ma stavolta è l’Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia ad organizzarlo. Omphalos e un’associazione che è libera di fare quello che ritiene più giusto, se non fosse che nel suo statuto, tra i suoi fini ha scritto: (art.4):
- Favorire l’educazione sessuale e la conoscenza e la diffusione delle pratiche di sesso sicuro
- Combattere il pregiudizio, le discriminazioni e la violenza in ogni loro forma, anche attraverso la formazione e l’aggiornamento di volontari, operatori sociali, educatori ed insegnanti, lavoratori pubblici e privati.
... E mentre formano gli insegnanti e informano i ragazzi organizzano “La notte dell’asfissia erotica e della pratica sessuale sadomasochistica in cui uno dei partner viene legato, anche appeso, gli viene impedito di parlare, vedere e sentire, per farsi dominare dall’altro”.
Le serate Be Queer (dal sito www.bequeer.it) nascono nel 2007 da un’idea di Omphalos Arcigay Arcilesbica di Perugia, come veicolo di informazione e autofinanziamento”.
Al link http://www.bequeer.it/09-04-16-breath-control-bondage/ è possibile a tutt’oggi – 30 maggio – vedere la pubblicità che ne fanno.
Si chiede Alessandra:
“Come è possibile che un’associazione che si propone di formare addirittura gli educatori e gli insegnanti per combattere la violenza in ogni sua forma, che ritiene giusto insegnare ai giovani l’educazione sessuale e fargli conoscere il sesso sicuro, organizzi e promuova eventi a base di tecniche sadomasochistiche ritenute estremamente rischiose e potenzialmente mortali sia dalla comunità medica che dalla stessa comunità BDSM? (BDSM – Bondage, Domination, Sadism, Masochism – identifica – quante cose si imparano – una vasta gamma di pratiche relazionali e/o erotiche che permettono di condividere fantasie basate sul dolore, il disequilibrio di potere e/o l’umiliazione tra due o più partner adulti e consenzienti che traggono da queste soddisfazione e piacere).
Come può questa associazione essere accreditata nelle scuole, proporsi per progetti educativi, essere invitata a dire qualcosa ai giovani? Come può “formare e informare” a proposito di violenza e di sessualità una associazione che organizza serate che mescolano l’una e l’altra? Parliamo di impiccagioni, utilizzo di sacchetti di plastica sopra la testa, strangolamento per mezzo di fili, soffocamento mediante gas o solventi volatili, compressione del petto, costrizione di parti del corpo, raggruppate o ristrette fra di loro, separazione o divaricazione di parti del corpo, collegamento di parti del corpo a oggetti esterni, muri o sostegni, sospensione del corpo a soffitti o sostegni, restrizione o modificazione forzata dei normali movimenti del corpo, immobilizzazione completa del corpo o mummificazione, fino alla vera e propria deprivazione sensoriale.
Sono domande che dovremmo farci, ogni volta che Omphalos compare in progetti scolastici, ogni volta che viene chiamata nelle scuole, nelle assemblee di istituto, in eventi formativi di qualunque tipo. Chi crede che la sessualità possa essere vissuta traendo soddisfazione e piacere dal dolore, dal disequilibrio di potere o dall’umiliazione – benché libero di abbrutirsi nel privato – dovrebbe essere tenuto a debita distanza dai giovani, perlomeno in ambiente scolastico”.
Alessandra poi spiega nel dettaglio cosa significa “asfissia erotica” e “bondage”. Lasciamo i nostri lettori liberi di documentarsi da soli, se vogliono. Sappiano che Wikipedia, quando si apre la pagina, segnala con un vistoso messaggio: “Alcuni dei contenuti riportati potrebbero generare situazioni di pericolo o danni”.
Su una cosa non siamo d’accordo con Alessandra: il fatto che ciascuno sia libero di abbrutirsi nel privato.
Questa è una falsa libertà: nessun uomo è un’isola. Siamo – volenti o nolenti – soggetti di relazione. Se uno si fa del male, anche da solo, inevitabilmente – anche se non immediatamente e direttamente – coinvolgerà qualcun altro e la società. Sempre.
In caso di pratiche erotiche di questo tipo, poi, il partner o i partners sono direttamente coinvolti. E sul fatto che “basta che siano consenzienti” ci sarebbe molto, molto da dire...
Redazione
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