Non è ProVita o qualche altra associazione “bigotta” a lanciare l‘allarme per gli effetti negativi dell’educazione sessuale precoce impartita dalle scuole francesi.
La denuncia viene dallo SMEREP, il maggior ente assistenziale e previdenziale per gli studenti francesi.
Quasi il 10% delle studentesse parigine ha abortito almeno una volta.
In occasione della Giornata Mondiale della Contraccezione, il 26 settembre, lo SMEREP suona l’allarme: il 36% delle studentesse ha rapporti sessuali e usa come sistema contraccettivo l’aborto o abusa di pillole del giorno dopo. Il 5% delle studentesse francesi ha fatto ricorso all’aborto, una o più volte.
Nella zona di Parigi, l’Ile-de-France, i dati si intensificano: quasi il 10% delle studentesse delle ha abortito almeno una volta.
Lo SMEREP segnala anche le conseguenze psicologiche spesso gravi che si registrano a carico delle studentesse in questione.
Quindi, purtroppo, sulla pelle delle ragazze e dei bambini francesi, abbiamo un’altra prova provata che l’educazione sessuale precoce non serve a prevenire le gravidanze indesiderate. Anzi. Noi l’abbiamo detto e ripetuto, non per sciocca pruderie, ma perché l’interesse dei bambini è di crescere sereni.
E la loro serenità è massimamente garantita quando certe questioni sono trattate in famiglia. Certo, ci sono tanti genitori che sbagliano. Ma nella maggior parte dei casi – nella stragrande maggioranza, vivaddio – possiamo presumere che l’amore che circola in famiglia sopperisca e rimedi agli errori.
L’educazione sessuale è questione delicata che va a investire tutta la persona, le sue emozioni, i suoi sentimenti nei confronti di sé e degli altri. La peggiore mamma e il peggior papà sono comunque i migliori educatori del bambino.
Redazione