Ontario, Canada: si apre una nuova battaglia legale che avrà come protagonisti dei bambini “transgender”, tutti di età inferiore a 13 anni, in merito all’annunciata abrogazione del programma scolastico di educazione sessuale da parte del governo. Gli avvocati di Toronto Marcus Mann e Mika Imai, hanno dichiarato al Toronto Star di essere prossimi al lancio di un reclamo per la tutela dei diritti umani in rappresentanza di una mezza dozzina di famiglie dell’Ontario che sostengono che il programma di studi in questione ha giovato ai loro figli.
L’esposto affermerebbe che l’abrogazione del programma di educazione sessuale viola la sezione del Codice dei diritti umani dell’Ontario che vieta la discriminazione nell’erogazione dei servizi. Jake Somerville, uno dei genitori coinvolti, ha dichiarato che suo figlio ha iniziato la transizione a “bambina” nel 2015, all’asilo, quando è stata introdotta questa riforma: «La scuola, gli insegnanti, hanno avuto un ruolo davvero importante», ha detto a proposito della transizione di genere del figlio. Per intenderci, il Curriculum di educazione sessuale include 8 livelli di insegnamento più i gradi avanzati, dal 9 al 12, che vanno dalla prima infanzia all’inizio dell’adolescenza, in cui si indicano 6 generi che si sovrappongono al sesso biologico e 4 orientamenti sessuali; si fa poi riferimento a qualunque modalità di utilizzo del proprio corpo a fini sessuali. Qualunque.
Il presidente dell’Elementary Teachers Federation of Ontario (ETFO), Sam Hammond, a quanto riportato dalla CBC, ha affermato che il suo sindacato difenderebbe «strenuamente» qualsiasi insegnante che, sfidando il governo, continuasse a usare il programma di educazione sessuale a settembre. Dall’altro fronte si fanno sentire anche i genitori contrari, tramite Tanya Granic Allen, presidente dell’associazione Parents as First Educators (PAFE, i genitori come primi educatori): «Solo perché una famiglia ha un figlio che vuole cambiare sesso –ha dichiarato la Allen – non significa che l’ideologia di genere, non scientifica e controversa, debba essere imposta sul resto di questi bambini». Vero. E non dimentichiamo che le prime vittime sono proprio i bambini cui viene fatto credere di poter “passare” all’altra sponda come si trattasse di attraversare la strada.
Redazione
Fonte:
LifeSiteNews