08/03/2013

Elijah, il “bimbo guerriero” nato a 20 settimane

Storia a lieto fine di un miracle baby americano. La madre April: «Dopo aver attraversato questo viaggio, mi accorgo di essere una persona benedetta»

È stato tolto dall’utero della madre a 20 settimane di vita. Non per morire, ma per vivere. È la storia di Elijah, un bambino del Wisconsin, che insieme alla madre, April, ha lottato per nascere.

L’INTERVENTO. La prima ecografia, fatta con gli ultrasuoni, aveva rivelato alla donna che nel petto del piccolo c’era un’enorme ciste. «All’inizio ero spaventata. Mi chiedevo perché stesse capitando a me», ha spiegato April all’emittente televisiva Fox6Now. Il dottore dell’Ospedale dei Bambini di Philadelphia, Scott Adzick, spiegò ai genitori che Elijah aveva il 50 per cento delle possibilità di sopravvivere. Il piccolo fu così tolto dal grembo materno, il suo petto aperto e la grande cisti vicina al cuore rimossa. «Stava andando tutto bene – spiega il medico – ma il cuore del bambino, allora dalle dimensione di una monetina, improvvisamente ha smesso di battere». Il dottor Adzick ha provato quindi a massaggiare con le sue dita il cuore del bambino che, miracolosamente, ha ricominciato a battere. Elijah è stato riposto nuovamente nell’utero materno dove è restato per altri due mesi, fino alla nascita. Nato prematuro, il piccolo è rimasto per nove giorni in terapia intensiva neonatale. E dopo due mesi di ricovero in ospedale, è riuscito finalmente a tornare a casa con i suoi genitori.

UNA MAMMA SCELTA. Ora Elijah deve essere nutrito tramite una peg applicata allo stomaco, ma non piange mai quando i suoi genitori gli cambiano il tubo e le garze. «Sta andando tutto per il meglio. Più di quanto potessimo sperare», ha detto la mamma. per il padre questo figlio «è il mio guerriero». Il piccolo è molto sereno, come mostrano le immagini di Fox6now. E oggi, ha raccontato April, «la gratitudine è tanta per come mio figlio è stato aiutato e per il fatto che c’è». Non solo, alle sue domande iniziali la donna ha trovato una risposta. In un mondo in cui si distingue fra vita e vita, a seconda delle settimane di gravidanza, April ha dichiarato: «Adesso so di essere stata scelta per passare attraverso questa situazione, perché possa essere d’esempio per altre persone e per aiutare altre famiglie condividendo la storia di Elijah». E ora, «dopo aver attraversato questo viaggio, mi accorgo di essere una persona benedetta».

di Benedetta Frigerio

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