«A maggio 2021 sarò di nuovo mamma, il piccolo Ettore avrà un fratellino (o sorellina), per cui addio a Tokyo. Di fronte all’incertezza di un’Olimpiade ancora in bilico, ho deciso di aggrapparmi al valore che mi hanno trasmesso i miei genitori, la famiglia, e di credere in un mondo migliore», leggiamo in un articolo di OA Sport.
La notizia è bellissima: Elisa di Francisca, già moglie e mamma, campionessa olimpica di scherma, porta in grembo una nuova creatura. Per questo motivo, non sarà alle prossime Olimpiadi. È vero che lo svolgimento di queste, tra l’altro, visto il possibile protrarsi della pandemia, è seriamente a rischio; ma cosa non è a rischio in questo mondo? Qualsiasi evento può accadere o non accadere: ciò che è certo, invece, è che nel momento del concepimento ha inizio la vita di un nuovo essere umano. E questa vita merita di essere accolta, come quella di qualunque persona al mondo.
Siamo in un mondo che sta perdendo il senso di ciò che vale veramente, che mette la carriera davanti alla famiglia e persino di fronte alla vita nascente. Abbiamo letto e ascoltato troppe volte storie di donne a cui sono state fatte pressioni dal datore di lavoro per non rimanere incinte o, peggio ancora, per abortire il proprio figlio. Una società che ama definirsi all’avanguardia, perché tutta incentrata sulla tutela dei diritti delle donne, dovrebbe lottare per garantire loro anche il diritto di essere mamme e, se lo desiderano, di essere al contempo mamme e lavoratrici, favorendo per loro una corretta conciliazione tra tempo da dedicare al lavoro ed alla famiglia.
Perché non si può dire che le donne al giorno d’oggi sono libere, se è reso loro sempre più difficile scegliere di mettere su famiglia e di accogliere in essa nuovi bambini.