21/01/2013

Embrione in Ue, intervista all’On. Sergio Silvestris

Dal preambolo della convenzione ONU sui diritti del fanciullo(1989). “I bambini a causa della loro immaturità, hanno bisogno di cure speciali e di una speciale tutela, anche giuridica, sia prima che dopo la  della nascita”.
Dunque si è ‘bambini’ anche prima della nascita.  I figli anche quando sono nella fase embrionale sono persone. L’Embrione , dunque, è uno di noi! Nel maggio1978 la legge n° 194 legalizzò l’aborto in Italia (a precise condizioni!). Ma non per questo-come erroneamente si asserisce-può essere considerato un “diritto”.

Al parlamentare europeo, Dr Sergio Silvestris, domandiamo :  “Onorevole, ‘l’embrione è ‘Uno di noi’.  E’ indispensabile che l’Europa si mobiliti per difendere il diritto alla Vita, dal suo sorgere al suo tramonto, una Sua opinione in merito?”.

In Europa ogni 26 secondi si verifica una interruzione di gravidanza, che fanno 3.309 aborti al giorno per un totale di 1.207.700 l’anno. E’ impensabile negare tale evidenza quando si è di fronte a un fenomeno di simili proporzioni che, in parte significativa, è dovuto a condizioni di disagio sociale, economico o personale che sarebbero superabili attraverso un serio supporto delle istituzioni mediato dalle reti di protezione sociale. E’ per questo che ho proposto un emendamento in Aula al rapporto annuale chiedendo che per la prima volta in un testo europeo rientrasse anche il riconoscimento del diritto alla maternità e l’attivazione di utili strumenti atti a superare, nel rispetto della libertà della donna, le ragioni che inducono all’aborto.

La mia proposta non faceva altro che richiamare le misure di prevenzione che la legislazione italiana prevede con la 194/78 chiedendone l’estensione in sede europea. Immediata e scontata è stata la reazione dei parlamentari socialisti e liberali che, sfruttando i regolamenti parlamentari, hanno impedito che l’emendamento fosse messo in votazione. Non un voto contrario, dunque, ma l’impedimento a che la materia possa essere giudicata e votata. Una palese manifestazione del tabù europeo verso gli embrioni. E’ arrivato il momento di infrangere questo tabù, e tutto il Ppe deve impegnarsi perché nell’agenda europea figuri anche il riconoscimento del diritto alla vita fin dai primi giorni del concepimento.

Affermato questo principio, occorrerà agire con proposte concrete per tutelare l’embrione e la donna. Non sono più rinviabili iniziative di sensibilizzazione tra i cittadini europei, come ad esempio attività educative sul rispetto della vita in ambito scolastico e sui mezzi d’informazione. Occorrono, inoltre, sistemi d’aiuto alla gravidanza per esaminare, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna, le possibili soluzioni ai problemi che si presentano, aiutando la donna a rimuovere le cause che la porterebbero all’aborto, mettendola nelle condizioni di far valere i propri diritti di lavoratrice e madre, offrendole ogni aiuto necessario durante la gravidanza e dopo il parto. L’Europa ha adesso il dovere di affrontare la delicata materia e di fare chiarezza sui diritti del nascituro. Senza più complessi di inferiorità”. Grazie, Onorevole Silvestris.

di Mimi Capurso

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