L’Ansa e il Sussidiario -tra tanti altri- ci hanno parlato delle conclusioni tratte al tavolo di lavoro di esperti convocato dal Ministero della Sanità , che -come potevamo prevedere- ha ribadito che la fecondazione eterologa è buona, giusta e non pone problemi particolari.
I problemi morali, la tutela della salute mentale dei bambini figli di non si sa chi, i problemi di salute delle donne che vendono gli ovuli con una procedura invasiva, dolorosa e pericolosa, ovviamente, non sono neanche stati affrontati lontanamente.
Invece la Regione Toscana, con zelo e solerzia ammirabili, ha subito deliberato il “via” all’eterologa, per garantire a tutti i cittadini l’accesso ad essa, sia nei centri privati, sia in quelli pubblici e convenzionati: il fatto che i costi della fecondazione artificiale siano spropositati, soprattutto in relazione alle percentuali probabilità di finire con un “bambino in braccio” (che sono circa il 10%), non importa. Né importa che tali costi vadano a gravare sui contribuenti, tramite il SSN. Tanto siamo tutti ricchi, poco tartassati e, soprattutto, la Sanità ha tanti soldi in avanzo...
Non solo. Il fatto che un venditore di gameti possa fare più figli non è un problema: basta rispettare i dati statistici in base ai quali è ragionevole ritenere che i consanguinei non vadano ad incrociarsi in modo inconsapevole: e – anche qui – basta qualche soldino (sempre tra i tanti che ci avanzano) per costituire una banca dati adeguata che eviti i suddetti incroci e che indichi le caratteristiche genetiche dei venditori di gameti . Di costoro, poi, l’ anonimato – ovviamente - è sacro: potranno essere divulgati i dati genetici degli stessi, ma MAI quelli biografici, solo in caso di necessità mediche comprovate e gravi.
E uso il termine “venditori”, perché il “tavolo” parla sì di “donatori”, ma prevede che vengano – ovviamente – adeguatamente compensati.
Il Ministro Lorenzin non è rimasta molto soddisfatta dalle conclusioni tratte dai lavori del tavolo di tecnici esperti. La questione sembra sfuggirle di mano (anche se questo tavolo aveva solo un ruolo consultivo e non deliberativo).
Noi, che, da persone della strada, ci troviamo a combattere quotidianamente con le gioie e i dolori che ci arreca il SSN, noi che conosciamo l’efficienza e l ‘efficacia dei sistemi informativi degli ospedali e delle ASL, noi che abbiamo letto su tutti i giornali dello scambio di embrioni accaduto al Pertini di Roma – e sappiamo che anche all’estero nascono in continuazione bambini “sbagliati”, ci siamo chiesti chi fossero gli esperti seduti a quel tavolo. L’Ansa parla di ” varie Società scientifiche tra cui l’Associazione dei centri di procreazione assistita Cecos” (della serie : “chiedi all’oste com’è il vino”). Di una cosa, però, siamo certi: questi esperti , sicuramente, sono appena arrivati da Marte.
Francesca Romana Poleggi