Abbiamo illustrato recentemente la presa di posizione del professor Theo Boer, membro del comitato di sorveglianza sull’ eutanasia nei Paesi Bassi per 9 anni, che ha cambiato idea e ha voluto mettere in guardia il resto del mondo: non si deve legalizzare il suicidio assistito o l’ eutanasia .
DutchNews.nl ieri riportava che una clinica della “dolce morte” è stata messa sotto inchiesta per aver ucciso un’anziana, che aveva avuto un ictus, e che non voleva vivere permanentemente in una casa di cura. La clinica in due anni di attività ha fatto fuori 250 persone.
A prescindere dal risultato delle indagini, la donna è morta, e le “misure di salvaguardia” che la legge olandese prevede per “regolamentare” l’ eutanasia , non l’hanno protetta. E’ estremamente pericoloso cercare di introdurre una legge sul fine vita (come vorrebbero tanti Soloni nostrani, a cominciare da Napolitano): se poi la legge viene violata (con o senza colpa, non importa), chi riporta in vita le persone ammazzate per sbaglio o per un’interpretazione errata o forzata della norma?
Come diceva Boer: “Una volta che il genio è uscito dalla bottiglia, è molto difficile rimetterelo dentro”.
Redazione