In Canada l’eutanasia non è ancora legale. Ma se la sciagurata legge dovesse passare, è già pronto il protocollo per sopprimere la libertà di coscienza degli operatori sanitari e costringere quindi gli stessi ad assistere il suicidio o a praticare l’iniezione letale essi stessi.
Mentre alcune riviste scientifiche promuovono la soppressione dei bambini disabili, da BioEdge apprendiamo che la Corte Suprema del Canada ha stabilito da tempo che non vi sono diritti assoluti. “Il diritto alla libertà di coscienza e di religione può essere limitato, se necessario, per tutelare la sicurezza pubblica, l’ordine, la salute, la morale, o dei diritti fondamentali e delle libertà altrui”.
Evidentemente il diritto alla libertà di coscienza e di religione può essere calpestato dalla dittatura dello stato etico e del relativismo morale: e infatti il protocollo proposto al Consiglio Superiore dei Medici Chirurghi dell’Ontario richiede che i medici forniscano “il servizio” anche se ciò è in contrasto con le loro convinzioni morali. Solo se la soppressione del malato non è “urgente”, l’obiettore può cercare e trovare un collega disposto a sostituirlo.
Il Consiglio ha provvisoriamente approvato la proposta, ma accetta i pareri dei medici interessati fino al 20 febbraio prima di rendere l’obbligo operativo e vincolante per i medici di Ontario. In quest’ultimo caso realizzerà un affronto persino alle migliori tradizioni della democrazia liberale.
Redazione