Leone Grotti, su Tempi, ci aggiorna sulla situazione di Vincent Lambert. Dicono sia in fin di vita, ma non è vero.
In difesa della vita dell’uomo gravemente handicappato è il dottor Hervé Messager, il suo fisioterapista, che chiede ai giudici di Strasburgo di salvare Vincent, che rischia di morire di fame e di sete come Terri Schiavo (ed Eluana Englaro).
«Dopo 40 anni di mestiere, di cui 20 passati fianco a fianco con persone che hanno subito danni cerebrali, una cosa la so: le persone in stato di coscienza minima come Vincent Lambert non sono per niente in fin di vita». Grotti riporta le parole pubblicate da Le Figaro. E ci informa che lo stesso dottore aveva assistito Vincent Humbert, tetraplegico di 23 anni ucciso con l’eutanasia da sua madre in Francia nel 2003.
E’ interessante sottolineare che il dottore ha detto: «Voglio essere molto chiaro: io non ho nessuna convinzione religiosa e non ne ho mai avute. Sono un vero miscredente e non sono neanche uno favorevole alla vita a priori. In certi casi, appoggio l’eutanasia. Ma anche dal punto di vista politico non sono etichettabile e ascolto solo una campana: la vita concreta di fianco ai miei pazienti».
Lambert ha 39 anni: era entrato in coma nel 2008 per un incidente stradale. E’ uscito dopo alcuni mesi dal coma, ma è rimasto in stato di coscienza minima: respira in modo autonomo, non è attaccato a nessuna macchina e risponde agli stimoli.
Nel 2013 però Rachel, la moglie gli ha fatto interrompere l’alimentazione. I genitori e due dei fratelli dopo 31 giorni senza cibo, l’hanno fatto nutrire di nuovo. E da allora è cominciata una tragica battaglia legale, molto simile a quella che è stata fatta sulla pelle della povera Terri Schiavo e che ci ha mirabilmente raccontato Oriana Fallaci in una storica intervista rilasciata a Il Foglio.
Ecco ancora le dichiarazioni del fisioterapista di Lambert riportate da Tempi:
«Conosco tantissime famiglie che hanno un figlio come lui», afferma il medico Messager. «E se ne prendono cura. Se ci mettiamo a uccidere le persone come lui, io ne ho 50 pronti solo tra i miei pazienti. Ma cosa si vuole fare di tutte queste persone colpite dalla vita?».
«Queste persone – continua – possono migliorare. Nel caso di Vincent Lambert, non solo non è in fin di vita ma è anche molto resistente, il suo cuore e il suo organismo l’hanno provato dopo essere stato privato dell’alimentazione per più di 30 giorni».
«Tutti hanno diritto alle terapie secondo la legge, anche se queste non hanno successo. Questa è l’essenza del mio lavoro».
Il dottor Messager ha aderito al comitato sorto in difesa di Vincent Lambert (Je soutiens Vincent) «perché come nel caso di Humbert, la cui madre era stata manipolata dal movimento pro eutanasia, tutto viene detto e presentato come se la morte fosse ineluttabile. Ma questo è scandalosamente falso. Bisogna smetterla di manipolare le famiglie e l’opinione pubblica, basta parlare al posto dei pazienti che, deboli e indifesi, senza possibilità di comunicare o annebbiati dal punto di vista del discernimento, costituiscono un terreno di lotta per opposte ideologie».
La legge francese sull’eutanasia, che è stata già approvata dalla Camera, prevede la sedazione fino alla morte dei pazienti come Lambert, a cui vanno tolte le cure: tra queste sono considerate il cibo e l’idratazione, come se fossero dei medicinali, come se dar da mangiare a chi non può farlo da sé fosse accanimento terapeutico.
Redazione