28/12/2015

Eutanasia – La logica assurda del suicidio assistito

Il giornalista canadese Andrew Coyne ha scritto un articolo profondo e appassionato sull’eutanasia, intitolato “L’assurda logica del suicidio assistito”, che andiamo a riproporre, sperando di riuscire a rendere il pathos che l’autore ha saputo trasmetterci.

Il Canada e gli Stati Uniti (più lentamente) stanno per legalizzare l’eutanasia. In Europa molti sono già “avanti”. Francia e Germania sono a buon punto. I radicali italiani hanno da tempo cominciato la loro propaganda.

Si chiede Coyne se all’atto della somministrazione dell’iniezione letale, il medico dovrà usare una siringa sterile.

Certamente lo farà. Le vecchie abitudini sono dure a morire. Ed è quanto mai necessario avvolgere un atto che è e resterà sempre illecito secondo la legge naturale da una patina di professionalità che serve a coprire ben bene l’omicidio con il maquillage di procedura medica di routine.

Non solo. Per accettare la logica assurda dell’eutanasia, con un minimo di coerenza, il cervello di un essere umano ragionevole e razionale deve fare una piroetta di 180°: “su” diventa “giù”, “dentro” diventa “fuori”, “ammazzare” diventa “compassione”.

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La morte (procurata) si vede come un bene, una liberazione dalla sofferenza; non come un male da prevenire, ma come un servizio da fornire (anzi, sarà somministrata a spese dei contribuenti, tramite SSN).

Il “diritto” di morire, non è “limitato” (come per esempio il diritto di guidare), ma è considerato un “diritto inviolabile dell’uomo”. Assoluto, esercitabile da tutti nei confronti di tutti. E ciò è coerente con la premessa (nei Paesi del Nord Europa, infatti, è avvenuto puntualmente): se è un diritto, se è una “bella cosa” la morte “eutanasia”, appunto, perché negarla ai bambini (e già in Canada, precorrendo i tempi, stanno premendo in tal senso), ai malati mentali e a chi è stufo della vita, per qualsiasi motivo? Chi soffre (a qualsiasi titolo) deve aver diritto alla morte!

Se non ci ribelliamo subito tutti a questa deriva, se lasciamo prendere piede al nichilismo di cui è pervasa l’ideologia dominante, presto questa logica ci sembrerà ineccepibile e “naturale”. E sarà -ancora una volta, il trionfo della morte.

Redazione

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