20/03/2015

Eutanasia legale in Francia – Testimonianza in Italia: “Eluana non voleva morire”

In Francia l’Assemblea Nazionale francese ha votato a larga maggioranza la nuova legge che legalizza l’eutanasia, “Dormire prima di morire per non soffrire”. 

In Italia, la dottoressa Vian, che ha conosciuto professionalmente e personalmente Eluana Englaro, gira per le città del Veneto e del Friuli per dare la sua testimonianza in antitesi al testamento biologico.

In Francia la nuova legge prevede una “sedazione profonda e continua” per i malati terminali, che quindi sono lasciati morire di fame e di sete. I cittadini maggiorenni possono manifestare le loro direttive sul fine vita, in particolare il rifiuto dell’accanimento terapeutico. Iscritte su un registro nazionale, e revocabili in qualsiasi momento, queste direttive dovranno essere seguite dal medico salvo “nei casi di emergenza vitale per il tempo necessario ad una valutazione completa della situazione”. Ma il medico può decidere per la “sedazione a morte”, anche in mancanza di un consenso esplicito del paziente. 

Ipocritamente non parlano di eutanasia. Noi siamo sempre più convinti che le espressioni e i distinguo che si usano vadano semplificati. Al massimo possiamo specificare che nel caso francese si tratta di eutanasia passiva, non attiva perché non si pratica una iniezione letale. Ma il succo della questione non cambia: quella che alcuni considerano una soluzione equilibrata, intermedia, moderata di compromesso, di fatto apre la porta all’uccisione più o meno consenziente di malati, anziani, disabili, depressi... come l’esempio di Belgio e Olanda insegna chiaramente (il fatto che le ultime statistiche dicono che il Belgio ha superato l’Olanda nel dispensare morte ai malati, non ci sembra notizia suscettibile di qualsiasi interpretazione positiva).

E non facciamoci imbrogliare dalla neolingua e dagli artifici lessicali, per favore.

Le cure palliative sono sì, sedazione prima di morire per non soffrire. Ma le cure palliative sono ben altra cosa dal lasciar morire di fame e di sete il paziente!

Bludental

La dottoressa Vian, invece, ci scrive:

Nell’indifferenza viene “Tenuta imprigionata La Verità nell’ingiustizia” (Rm. 1,18)

In questa civiltà che sembra non tener conto della Parola del Vangelo, non viene ascoltata la voce di chi, andando contro corrente, proclama che la vita va difesa sempre, ma soprattutto chi ha diritto di vivere e vuole vivere, non gli venga negata la verità.
Eluana era in stato di minima coscienza, era disabile grave, non attaccata ai respiratori o altro, al contrario di ciò che è stato detto su lei: parlo da medico e testimone.
Inoltre reagiva con forza, quando sentiva e capiva che era destinata a morte.
Lei nonostante i suoi lunghi anni (17) in un letto, amava la vita, e non voleva morire.
Lo ha dimostrato! “Avete occhi e non vedete, orecchi e non udite?”(Mc. 8, 18-20) 
Che valore ha il testamento biologico, se Eluana presa ad esempio del diritto a voler la morte, ha dimostrato il contrario? Voleva vivere!
Inoltre la gravità del testamento biologico è tale che non solo la persona si autocondanna al peccato contro Dio, negandosi la vita, ma condanna altri a sopprimere la sua vita, avendo lasciato questo per testamento. E’ gravissimo!
Vogliamo la bellezza di un futuro migliore o vogliamo la morte dell’umanità?
La morte voluta e sottoscritta, non è da Dio e negando Dio viene negata la nostra origine umana.
Quindi sarò a testimoniare la volontà di Eluana nelle città del veneto e triveneto, a partire da Verona, passando per Paluzza e Udine fino a Trieste, da questo fine settimana.
Per dire queste cose.
Senza dimenticare il cuore di questo pellegrinaggio di testimonianza, nel giorno del trentesimo di apparizione Mariana a S. Martino, da Colei che si presentò come Regina dell’Amore.
Per dire queste cose a chi ha ancora facoltà di capire con occhi e orecchie aperte.
Meditate gente meditate!”

Redazione

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.